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Marta Harnecker: Nuovi percorsi richiedono una nuova cultura della sinistra

martaDiscorso pronunciato da Marta Harnecker a Caracas il 15 agosto in occasione del ritiro del Premio Libertador 2013 per il Pensiero Critico*, assegnatole per il libro Un mundo a construir (nuevos caminos).

Una testimonianza interessante dell’ispirazione che anima quello che è stato definito “il socialismo del XXI secolo”.

Il Premio è stato istituito da Hugo Chavez e “pone in evidenza opere tralasciate dal mercato editoriale”.

Marta Harnecker, sociologa e giornalista cilena, allieva negli anni ’60 di Althusser, nel corso degli ultimi decenni è stata una delle più importanti intellettuali della sinistra latinoamericana. E’ stata direttrice della rivista di sinistra Chile Hoy durante il governo di Allende, direttrice del centro di ricerca Memoria Popolare Latinoamericana, a L’Avana, e del Centro Internazionale Miranda, a Caracas. Ha pubblicato più di 80 libri ma in Italia ne è stato tradotto uno solo nel 2001.

Buona lettura!

Ho completato questo libro un mese dopo la scomparsa fisica del presidente Hugo Chavez, senza il cui intervento nella storia dell’America Latina questo libro non avrebbe potuto essere scritto. Molte delle idee che ho esposto in esso sono legati in un modo o nell’altro al leader bolivariano, alle sue idee ed azioni, sia a livello interno che a livello regionale e globale.

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Eric Hobsbawm: Problemi di storia comunista (1969)

togliatti giovane

foto segnaletica di Palmiro Togliatti, 1926

(…) Per coloro i cui ricordi politici non vanno oltre la denuncia di Stalin da parte di Chruscëv o la spaccatura tra Cina e Russia è quasi impossibile capire che cosa abbia significato la rivoluzione d’ottobre per quelli che sono ora in età avanzata. Fu la prima rivoluzione proletaria, il primo regime della storia che riuscì a instaurare l’ordinamento socialista, fu la prova sia della profondità delle contraddizioni del capitalismo che produceva guerre e depressioni, sia della possibilità, della certezza che la rivoluzione socialista avrebbe avuto successo. Fu l’inizio della rivoluzione mondiale. Fu l’inizio del nuovo mondo. Soltanto gli ingenui credettero che la Russia fosse il paradiso dei lavoratori, ma anche fra i più smaliziati essa godette della generale indulgenza che oggi la sinistra degli anni ’60 concede soltanto ai regimi rivoluzionari di alcuni piccoli paesi, come Cuba e il Vietnam. Nello stesso tempo la decisione da parte di rivoluzionari di altri paesi di adottare il modello di organizzazione bolscevico, di subordinarsi a un’Internazionale bolscevica, cioè alla fine al PCUS e a Stalin, fu dovuta non soltanto al naturale entusiasmo ma anche all’evidente fallimento di tutte le forme alternative di organizzazione, di strategia e di tattica. La socialdemocrazia e l’anarco-sindacalismo erano falliti, mentre Lenin aveva avuto successo. Sembrava ragionevole seguire la ricetta del successo. Continue reading Eric Hobsbawm: Problemi di storia comunista (1969)

Abbie Hoffman: come fu manipolato il film Woodstock

woodstock(2)posterfilmNella ricorrenza del 45 anniversario di Woodstock è buona cosa rivedersi il film documentario e ovviamente consigliarne la visione a chi non lo ha mai visto. Come scrive Ernesto Assante su Repubblica: “chi non ha visto Woodstock non può amare davvero il rock, non lo conosce, non lo capisce, non sa cos’è. E si perde uno dei buoni motivi per vivere su questo pianeta”.  E’ bene però tener presente che il meraviglioso documentario che rese immortale l’evento non raccontò tutto il festival. Lo riferiva Abbie Hoffman nella sua autobiografia pubblicata nel 1980 (un libro da leggere ASSOLUTAMENTE!):

Fred Weintraub, il dirigente della Warner Brothers, responsabile del film su Woodstock, mi ha confessato che hanno deciso di “purgare” dalla versione di celluloide tutto quanto sapesse di politica. (…) E così mentre il mio libro dipingeva Woodstock come un grande grido di battaglia per legalizzare l’erba, fermare la guerra e combattere una cultura decadente, il film decantava il potere del rock e la bontà del capitalismo. Soltanto gli ex radicals come Fred Weintraub, Jann Wenner, che s’è fatto le ossa a “Ramparts”, e Bill Graham, che ha iniziato con la San Francisco Mime Troupe, sono stati abbastanza furbi da capire sin da subito che il rock poteva svolgere un importante ruolo politico. Degni avversari nella battaglia per i cuori e le menti dei giovani, costoro hanno vinto a mani basse la guerra d’immagine di Woodstock. Continue reading Abbie Hoffman: come fu manipolato il film Woodstock

William Burroughs: Captain Mission

captain missonPrima!

I principi liberali realizzati nelle rivoluzioni francese e americana e più tardi nelle rivoluzioni liberali del 1848 erano già stati codificati e messi in pratica da comuni di pirati un centinaio d’anni prima. Ecco una citazione da Sotto la bandiera nera di Don C. Seitz:

Il Capitano Mission fu uno dei precursori della Rivoluzione Francese. Era cent’anni in anticipo sul suo tempo, perché la sua carriera si fondava sul desiderio iniziale di sistemare meglio i problemi dell’umanità, il che andò a finire, come è del tutto normale, in una più liberale sistemazione delle proprie fortune. Si racconta che il Capitano Mission, dopo aver guidato la sua nave alla vittoria contro una nave da guerra inglese, chiamò la ciurma a raduno. Quelli che volevano seguirlo sarebbero stati benvenuti e trattati come fratelli; quelli che non volevano sarebbero stati pacificamente lasciati a terra. Tutti quanti abbracciarono la Nuova Libertà. Alcuni erano per inalberare senz’altro la Bandiera Nera ma Mission temporeggiava, dicendo che non erano pirati bensì amanti della libertà, che combattevano per la parità dei diritti contro tutte le nazioni soggette alla tirannia del governo, e sostenne la bandiera bianca come l’emblema più adatto. Il denaro della nave fu messo in un baule per essere usato come proprietà comune. I vestiti vennero poi distribuiti a tutti coloro che ne avessero bisogno e la repubblica del mare fu in piena attività.  Mission li esortò a vivere in stretta armonia tra di loro, ché una società squilibrata li avrebbe sempre giudicati come pirati. Autodifesa, quindi, e non una crudele disposizione, li spinse a dichiarare guerra a tutte le nazioni che chiudessero loro i porti. “Io dichiaro questa guerra e nello stesso tempo vi raccomando un comportamento umano e generoso verso i vostri prigionieri, ciò che apparirà tanto più il risultato di una nobile anima, sì come saremo soddisfatti dovessimo non incontrare lo stesso trattamento nel caso che sfortuna o mancanza di coraggio ci dovessero rendere alla loro mercé…”. Il Nieustadt di Amsterdam venne catturato, rendendo duecento sterline, oro in polvere e diciassette schiavi. Gli schiavi furono accolti nella ciurma e vestiti con gli indumenti di riserva degli olandesi; Mission fece un discorso che denunciava la schiavitù, sostenendo che uomini che vendevano altri come bestie dimostravano che la loro religione era soltanto uno sberleffo poiché nessun uomo aveva potere di libertà su un altro. Continue reading William Burroughs: Captain Mission

Il regalo di Renzi agli inquinatori. SCRIVIAMO AI DEPUTATI

no inquinatori

Scrivi anche tu ai Deputati e al Governo: VOTATE IL RISANAMENTO AMBIENTALE, NON I REGALI AGLI INQUINATORI!

Il Governo Renzi sta varando un regalo per gli autori dei peggiori disastri ambientali. Il decreto “Competitività e tutela ambientale” ora in Parlamento è una sanatoria per chi ha inquinato. Altro che “chi inquina paga”. Sostanzialmente si demanda tutto al privato in un vero e proprio “far west” dove a rimetterci sono solo le comunità che vivono nelle migliaia di luoghi inquinati del paese.

Attualmente il decreto è in discussione allla Camera.

E’ DUNQUE URGENTE FARE PRESSIONE su tutte le deputate e i deputati affinchè si adoperino modificare radicalmente tali norme.

Per questo proponiamo di scrivere da subito alle/ai deputate/i e ai rappresentanti del Governo (l’indirizzario è sul sito del forum dei movimenti per l’acqua ) inviando il testo di seguito.

FORUM ITALIANO MOVIMENTI PER L’ACQUA
COORDINAMENTO NAZIONALE SITI CONTAMINATI

TESTO DELLA LETTERA

Oggetto: votate il risanamento ambientale, non i regali agli inquinatori

Gentile Deputata/o, Egregi rappresentanti del Governo,

in queste ore siete chiamati ad esaminare e votare il cosiddetto Decreto Competitività 91/2014. Questo provvedimento, invece di prevedere norme stringenti per risanare il nostro paese dall’inquinamento, contiene numerosi regali agli inquinatori:

nuove procedure sulle bonifiche con una autocertificazione di fatto da parte del privato dello stato di inquinamento e silenzio/assenso degli enti sul piano di caratterizzazione, senza alcuna forma di trasparenza e partecipazione per i cittadini;

innalzamento dei limiti per la contaminazione dei suoli nelle aree militari;

attacco ai limiti di legge certi per le sostanze cancerogene nei suoli, attraverso l’escamotage della ricerca dei “valori di fondo” delle concentrazioni, considerando non il “fondo naturale” ma quello comprendente anche l’inquinamento da fonti diffuse, In questo modo si condannerà intere parti del paese all’inquinamento consentito per legge, con limiti diversi da provincia a provincia!;

eliminazione del limite di legge per lo scarico nel nostro mare dei solidi sospesi a favore di aziende chimiche e piattaforme petrolifere;

nomina di commissari per far approvare sulle teste dei cittadini mega-impianti a biomassa, riproponendo un provvedimento già bocciato dalla Corte Costituzionale;

i materiali dei dragaggi potranno essere buttati nelle aree lagunari tenendo conto dei limiti per i suoli e non dei ben più stringenti limiti per i sedimenti marino-costieri.

Le chiedo di votare per gli interessi generali come la salvaguardia della salute dei cittadini e il risanamento del paese, modificando radicalmente o stralciando gli articoli che prevedono l’inserimento di tali norme.

Cordiali saluti.