Sulla London Review of Books di luglio è uscito di recente un lungo articolo di Tariq Ali dedicato a Victor Serge che ha suscitato una lettera polemica di Steve Smith a cui ha replicato sul sito della casa editrice Verso Books Susan Weissmann, autrice di Victor Serge A Political Biography (un libro purtroppo non uscito in Italia). Nel tornare a consigliare a tutt* di leggere Memorie di un rivoluzionario di Serge ricordo che tanti anni fa ho aperto una pagina facebook dedicata al grande scrittore rivoluzionario.
La lettera di Smith:
Nella sua recensione dei Taccuini 1936-47 di Victor Serge, Tariq Ali scrive che Trotsky rimase “mentore e amico” di Serge. È dubbio che Serge abbia mai avuto bisogno del tutoraggio di Trotsky e il periodo della loro amicizia fu breve. Serge fu attivo nell’opposizione di sinistra di Trotsky nel 1936-37, sebbene i disaccordi politici sulla Spagna e i piani per una Quarta Internazionale mettessero a dura prova i rapporti. Tuttavia, fu su un’altra questione che i loro rapporti si deteriorarono oltre il punto di riparazione. Come dice Ali, nel 1920 Serge tradusse “Terrorismo e Comunismo”, un opuscolo che Trotsky scrisse dal suo treno militare in mezzo ai tumulti della guerra civile russa. Si trattava di una risposta al vetriolo all’accusa avanzata dal veterano socialdemocratico tedesco Karl Kautsky che, ricorrendo al Terrore Rosso, i bolscevichi stavano compromettendo la possibilità di realizzare il socialismo. “Chi mira al fine non può rifiutare i mezzi”, scrisse Trotsky. “La lotta deve essere portata avanti con una tale intensità da garantire effettivamente la supremazia del proletariato”. Nelle sue memorie Serge affermò di essere turbato dallo “schematismo e volontarismo” dell’opuscolo.
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