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ACERBO(PRC): CENTINAIA DI LICENZIAMENTI EX-LSU SCUOLA IN ABRUZZO

protesta-lsu-001In queste ore centinaia di lavoratori e lavoratrici ex-lsu in tutto l’Abruzzo stanno ricevendo lettere di licenziamento da parte delle imprese che hanno gestito finora il servizio di pulizia esternalizzato delle scuole.

Soltanto a Pescara i lavoratori della Bioclean due srl che hanno già ricevuto la comunicazione della risoluzione del rapporto sono più di 40.

In tutto l’Abruzzo parliamo di circa 800 persone occupate nei servizi di pulizia degli istituti scolastici che saranno gettati nella disperazione dalle scelte disumane dei governi di centrodestra e centrosinistra.

Le imprese licenziano perché l’ormai prossimo 28 febbraio cessano i loro affidamenti e dovrebbero subentrare i vincitori delle nuove gare che hanno previsto un risparmio sui costi attuali del servizio di circa il 50%.

E’ una vergogna che parlamento e governo abbiano deciso di far cassa sulla pelle dei lavoratori più sottopagati. Continue reading ACERBO(PRC): CENTINAIA DI LICENZIAMENTI EX-LSU SCUOLA IN ABRUZZO

P.R.P.: EVITIAMO IL BIS DELLA DIGA FORANEA

P.R.P.: EVITIAMO IL BIS DELLA DIGA FORANEA
Non mi convince l’entusiasmo per il PRP da parte dell’assessore D’Intino.
Come si fa a sostenere che con il nuovo porto Pescara beneficerà del divieto a Venezia per le grandi navi da crociera?
La mania della grandezza ci ha regalato già una catastrofe con la diga foranea e il molo di levante.
Il fatto che centrodestra e centrosinistra appaiano d’accordo sul nuovo progetto non è rassicurante visto che anche allora la Provincia di D’Alfonso
e il Comune di Pace condivisero l’opera e la decisione di non sottoporla a valutazione di impatto.
Come fa a andare avanti un progetto che ha visto le osservazioni contrarie di tutta la marineria e persino dell’ordine degli ingegneri?
Chi sono i tecnici che si sono espressi sulle osservazioni?
Hanno un profilo di terzietà rispetto agli ambienti interessati a un altro mega progetto?
Non vorrei che autorità locali e operatori si facciano più o meno in buona fede artefici di nuovo, come fu per la diga foranea, dei disegni della lobby di tecnici, imprese e ambienti ministeriali che ha già massacrato Pescara e il suo porto.
Invito l’assessore D’intino, a cui va il mio apprezzamento per la riapertura del Museo del Mare, a una pausa di riflessione nell’interesse della città.
Maurizio Acerbo, consigliere comunale e regionale PRC
Come si fa a sostenere che con il nuovo porto Pescara beneficerà del divieto a Venezia per le grandi navi da crociera?
La mania della grandezza ci ha regalato già una catastrofe con la diga foranea e il molo di levante.
Il fatto che centrodestra e centrosinistra appaiano d’accordo sul nuovo progetto non è rassicurante visto che anche allora la Provincia di D’Alfonso
e il Comune di Pace condivisero l’opera e la decisione di non sottoporla a valutazione di impatto.
Come fa a andare avanti un progetto che ha visto le osservazioni contrarie di tutta la marineria e persino dell’ordine degli ingegneri?
Chi sono i tecnici che si sono espressi sulle osservazioni?
Hanno un profilo di terzietà rispetto agli ambienti interessati a un altro mega progetto?
Non vorrei che autorità locali e operatori si facciano più o meno in buona fede artefici di nuovo, come fu per la diga foranea, dei disegni della lobby di tecnici, imprese e ambienti ministeriali che ha già massacrato Pescara e il suo porto.
Invito l’assessore D’intino, a cui va il mio apprezzamento per la riapertura del Museo del Mare, a una pausa di riflessione nell’interesse della città.
Maurizio Acerbo, consigliere comunale e regionale PRC

Stazione Pescara: risolvete almeno il problema dei bagni!

pescara-dannunzianaDopo aver letto sul Centro l’articolo Gabinetti all’aperto nei tunnel della stazione” ho mandato alla redazione un intervento proponendo delle semplici misure non particolarmente geniali ma che purtroppo non sono venute in mente agli amministratori della nostra città: prima di tutto bagni gratis in stazione!

La gestione dell’emergenza determinata dallo chiusura notturna della stazione con sgombero dei senzatetto che ci dormivano dentro e’ stata e rimane scandalosa. Non vorrei che ora si attribuisse ai senzatetto il degrado che caratterizza le aree adiacenti la stazione che da tempo sono diventate una latrina a cielo aperto. Chi arriva a Pescara, sulla porta d’ingresso della città e della Regione, e’ molto probabile che venga accolto dall’odore nauseabondo di feci e urine.

Questa situazione e’ stata oggetto di appassionate proteste della Federconsumatori ma sia Ferrovie che Comune, Provincia e Regione non mostrano alcun interesse.

E’ davvero superficiale attribuire il degrado ai senzatetto quando e’ evidente la latitanza delle istituzioni. Continue reading Stazione Pescara: risolvete almeno il problema dei bagni!

Allen Ginsberg: Sul lavoro di Burroughs

burroughs-miles-650Il metodo dev’essere purissima carne
e non condimento simbolico,
visioni reali & prigioni reali
come si vedono di quando in quando.

Prigioni e visioni presentate
con rare descrizioni
corrispondenze esatte a quelle
di Alcatraz e Rosa.

Un pasto nudo è naturale per noi,
noi mangiamo sandwiches di realtà.
Ma le allegorie sono tali lattughe.
Non nascondete la follia.

San Josè, 1954

Allen Ginsberg

Visto che il 5 febbraio 2014 W.S.Burroghs avrebbe compiuto il centesimo compleanno diamo il via alle celebrazioni con la poesia di Ginsberg da cui ha preso nome questo blog.


IN DIFESA DI PETE SEEGER, COMUNISTA AMERICANO

Pete Seeger a Occupy Wall Street 2011

Pete Seeger a Occupy Wall Street 2011

Articolo di Bhaskar Sunkara pubblicato sui siti di Al Jazzera America e della rivista americana di sinistra Jacobin.

Quando Pete Seeger è morto, lunedì, all’età di 94 anni, gli articoli in sua memoria, come era lecito attendersi, erano incentrati più sul suo attivismo sociale che sulla sua musica. Peraltro Seeger, il prototipo dell’instancabile messaggero di ogni causa, avrebbe gradito la cosa. Alcuni commenti erano lusinghieri, lodando ogni aspetto della sua attività. Ma la maggior parte di essi si muoveva sulla scia del commento equilibrato di Dylan Matthews del Washington Post, che ha twittato: “Amo Pete Seeger, e mi mancherà, ma non sorvoliamo il fatto che egli era un vero Stalinista”. Questo tentativo di fornire un giudizio equilibrato manca il punto. Non è che Pete Seeger ha fatto molte cose buone nonostante il suo storico legame con il Partito Comunista; ha fatto molte cose buone proprio perché era comunista. Quest’affermazione non vuole giustificare quella catastrofe morale e sociale che fu il socialismo reale nel XX secolo, ma piuttosto tratteggiare una distinzione tra il ruolo dei comunisti al potere e quello dei comunisti all’opposizione. Un giovane lavoratore del Bronx che distribuiva copie del Daily Worker nel 1938 non dovrebbe essere confuso con la nomenclatura che istituiva campi di lavoro dall’altra parte del mondo. Per quanto contro intuitivo ciò possa sembrare, nel corso del tempo i comunisti americani come Seeger sono stati sempre dalla parte giusta della storia, e attraverso la loro leadership hanno incoraggiato altri ad unirsi loro. I comunisti hanno guidato brutali stati di polizia nel blocco orientale, ma in Asia e in Africa si sono trovati alla guida delle lotte anti-coloniali, e negli Stati Uniti i radicali hanno rappresentato i primi e più ferventi sostenitori dei diritti civili e delle altre lotte per l’emancipazione sociale. Negli anni Trenta, i membri del Partito Comunista condussero un movimento militante antirazzista tra i mezzadri dell’Alabama per reclamare il diritto di voto, paghe uguali per le donne e terra per i contadini che non l’avevano. Importanti personalità apertamente staliniste quali Mike Gold, Richard Wright e Granville Hicks spinsero il New Deal di Franklin Delano Roosevelt ad essere più inclusivo e condussero la sindacalizzazione delle masse lavoratrici del periodo. Questi individui, legati insieme dall’appartenenza ad un’organizzazione che la maggior parte dei cittadini americani medi temeva e osteggiava, giocarono un importante ed estremamente positivo ruolo nella politica e nella cultura americana. Seeger era uno degli ultimi sopravvissuti legati a questa grandiosa eredità. Il comunismo americano era differente durante questi anni. Non era grigio, burocratico e rigido come in Unione Sovietica, ma creativo e dinamico. Irving Howe pensava fosse una “brillante mascherata” che combatteva per le giuste cause ma in modo ingannevole e opportunista. Ma c’era un fascino innegabile nel Partito Comunista – un’organizzazione che promuoveva feste e balli giovanili così come manifestazioni militanti – che attrasse inizialmente Seeger. Uno deve solamente rileggere le trascrizioni del suo interrogatorio del 1955 al Comitato di Sorveglianza delle Attività Antiamericane per notare la differenza tra l’ottusità degli interrogatori e lo scoppiettante ingegno del giovane ribelle. I comunisti americani erano gli oppressi, che combattevano il sistema per ottenere giustizia, le vittime della censura e della repressione poliziesca, non coloro che li perpetravano. Seeger, così come altri membri del partito, giunse a pentirsi delle illusioni che aveva mantenuto sull’Unione Sovietica. Si scusò nella sua autobiografia “Where have all the flowers gone” per aver pensato che “Stalin fosse un semplice condottiero severo e non invece un dittatore estremamente crudele”. Ma non abbandonò mai il suo impegno nella politica radicale. Assieme con Angela Davis e altri importanti precedenti esponenti del Partito Comunista, aiutò a formare il Commitees of Correspondence for Democracy and Socialism, un gruppo socialista democratico, nel 1991. Parlando di Seeger, Bruce Springsteen una volta ha etto che “è un archivio vivente della musica e della coscienza americana, una testimonianza del potere delle canzoni e della cultura di spingere in avanti la storia, di far muovere gli eventi americani verso conclusioni più giuste e umane.” In netto contrasto con il ruolo giocato dagli stati socialisti all’estero, è un buon modo per descrivere l’eredità del Partito Comunista negli Stati Uniti, un’eredità che Seeger non ha mai abiurato.

testo originale: http://america.aljazeera.com/opinions/2014/1/peet-seeger-communistpartyactivism.html

traduzione di Federico Vernarelli

segnalo anche: “We Shall Overcome”: Remembering Folk Icon, Activist Pete Seeger in His Own Words & Songs