Community

Already a member?
Login using Facebook:
Powered by Sociable!

Archivi

Buon compleanno Joe!

Il 21 settembre Joe Strummer avrebbe compiuto 70 anni.
Non so per voi ma per me The Clash sono stati fondamentali. Ogni volta che incontro Marino e Sandro della GANG conveniamo che Joe è stato la spiritual guidance attraverso gli anni ’80 e oltre. Ci ha aperto le orecchie e i cuori.
Il rock della rivoluzione non è una moda passeggera. Radio Clash continua a trasmettere. 
E quel vecchio punk comunista di Joe continua a dare la linea.
“Il potere è nelle mani di gente abbastanza ricca per comprarlo. Voglio una rivolta, una rivolta tutta mia”.
“Penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo antifascisti, contro la violenza, siamo antirazzisti e per la creatività. Noi siamo contro l’ignoranza”.
In rete trovate IL FUTURO NON E’ SCRITTO, il bellissimo film di Julian Temple su Joe Strummer:

 

Anatol Lieven: L’etica del realismo

Dalla storica rivista progressista USA Dissent ho tradotto questo intervento di Anatol Lieven, autore (con John Hulsman) di Ethical Realism: A Vision for America’s Role in the World. Lieven lo avevo letto su The Nation nel novembre 2021 profetizzare la guerra in Ucraina con un articolo lucido Ukraine: the most dangerous problem in the world. In Italia sarebbe accusato di essere filo-Putin. Buona lettura.

Gli stati e gli interessi degli stati definiti dalle istituzioni statali sono centrali in ogni varietà di realismo negli affari internazionali. Una concentrazione sugli interessi dello stato consente al leader o all’analista di distinguere tra ciò che l’establishment di un altro paese vede come suoi interessi secondari e vitali, in altre parole, quegli interessi su cui sarà  disposto a scendere a compromessi e quelli su cui non scenderà mai a compromessi, e per cui in ultima istanza è pronto a combattere. Continue reading Anatol Lieven: L’etica del realismo

Jeremy Bellamy Foster: La guerra per procura degli Stati Uniti in Ucraina

Roma, 5 marzo 2022

Jeremy Bellamy Foster è il direttore della storica rivista socialista indipendente statunitense Montly Review (il primo numero pubblicò il celebre testo a favore del socialismo di Albert Einstein), professore di sociologia all’Università dell’Oregon, autore di libri tradotti in 25 lingue (nessuno in italiano), è uno dei principali esponenti dell’ecomarxismo a livello internazionale. Il suo Marx’s ecology è ormai un classico e non a caso per la raccolta di saggi Marx revival, curata da Marcello Musto per Donzelli, ha scritto la voce ecologia. Questa è una relazione che ha tenuto il 31 marzo 2022 per il Tricontinental  Institute for Social Research.

Grazie per avermi invitato a fare questo intervento. Parlando della guerra in Ucraina, la cosa essenziale da riconoscere all’inizio è che questa è una guerra per procura . A questo proposito, nientemeno che Leon Panetta, che è stato direttore della CIA e poi segretario alla difesa sotto l’amministrazione Barack Obama, ha recentemente riconosciuto che la guerra in Ucraina è una “guerra per procura” degli Stati Uniti, sebbene raramente ammessa. Per essere espliciti, gli Stati Uniti (appoggiati dall’intera NATO) sono impegnati in una lunga guerra per procura con la Russia, con l’Ucraina come campo di battaglia. Il ruolo degli Stati Uniti in questa concezione, come ha insistito Panetta, è quello di fornire sempre più armi sempre più velocemente con l’Ucraina che combatte, sostenuta da mercenari stranieri.

Allora come è nata questa guerra per procura? Per capirlo dobbiamo guardare alla grande strategia imperiale degli Stati Uniti. Qui dobbiamo risalire al 1991 quando l’Unione Sovietica si sciolse o addirittura agli anni ’80. Ci sono due poli in questa grande strategia imperiale, uno come espansione e posizionamento geopolitico, compreso l’allargamento della NATO, l’altro come spinta degli Stati Uniti per il primato nucleare. Un terzo polo riguarda l’economia ma non sarà considerato qui.

Continue reading Jeremy Bellamy Foster: La guerra per procura degli Stati Uniti in Ucraina

BILLY BRAGG SCOPRE CHE “KYIV CALLING” LA CANTANO FASCISTI UCRAINI. JOE STRUMMER SI RIVOLTA NELLA TOMBA

Ho tradotto il post che Billy Bragg ha scritto ieri dopo aver scoperto che gli autori di Kyiv Calling sono banderisti. Confido che anche i Clash prenderanno le distanze non appena informati (la mia amica Paola a Londra frequenta Paul e Mick e confido segnali subito la faccenda). In Occidente si è molto minimizzato la tendenza fascista del nazionalismo ucraino che è stato finanziato e armato dagli USA in funzione antirussa. La sua egemonia va oltre il reggimento Azov e le altre formazioni dichiaratamente neonaziste perchè il criminale filonazista Stepan Bandera è stato riabilitato (un appello internazionale di storici nel 2015 che fu ignorato da stampa italiana) e il suo compleanno è diventato festa nazionale col voto della maggioranza di governo dopo EuroMaidan. Si minimizza dicendo che i gruppi apertamente neonazi hanno preso percentuali da Casa pound o Forza Nuova (lo segnala anche Billy Bragg). Noi italiani sappiamo però che vi sono partiti di ben altre dimensioni che hanno fatto proprio il loro discorso (FdI e Lega). Credo che in Ucraina sia accaduto qualcosa di simile. C’è da interrogarsi su come un filonazista poi passato al servizio della CIA divenga eroe nell’immaginario di giovani che amano le controculture alternative occidentali come il punk. Quale miscela ideologica si è creata tra invocazione della NATO, dell’UE e al contempo di nazionalismi fascistoidi, miti razzisti discriminatori, russofobia. Certo pesa l’eredità delo stalinismo ma non va dimenticato che i filonazisti di Bandera furono complici dell’Olocausto di più di un milione di ebrei ucraini e anche di 70.000 polacchi. Comunque massimo rispetto per Billy Bragg che si conferma un vero compagno. Joe Strummer pianse quando vide in tv che militari USA scrivevano “rock the casbah” sulle bombe che avrebbero gettato sugli iracheni. Joe era antifascista e contro ogni imperialismo. Ricordate Washington Bullets?
Questo è il post di Billy:

Continue reading BILLY BRAGG SCOPRE CHE “KYIV CALLING” LA CANTANO FASCISTI UCRAINI. JOE STRUMMER SI RIVOLTA NELLA TOMBA

Montly Review sulla guerra in Ucraina (2022)

Ho tradotto l’editoriale di apertura del prossimo numero di aprile di Montly Review, la storica rivista marxista statunitense fondata nel 1949 da Paul Sweezy e Leo Huberman e oggi diretta dall’ecomarxista Jeremy Bellamy Foster.

Mentre scriviamo queste note all’inizio di marzo 2022, la guerra civile limitata che dura da otto anni in Ucraina si è trasformata in una guerra su vasta scala. Questa rappresenta un punto di svolta nella Nuova Guerra Fredda e una grande tragedia umana. Minacciando l’olocausto nucleare globale, questi eventi stanno mettendo in pericolo anche il mondo intero. Per comprendere le origini della Nuova Guerra Fredda e l’inizio dell’attuale ingresso russo nella guerra civile ucraina, è necessario risalire alle decisioni legate alla creazione del Nuovo Ordine Mondiale prese a Washington quando la precedente Guerra Fredda si concluse nel 1991. In pochi mesi, Paul Wolfowitz, allora sottosegretario alla Difesa per la politica nell’amministrazione di George HW Bush, pubblicò una Guida alla politica di difesa affermando: “La nostra politica [dopo la caduta dell’Unione Sovietica] deve ora concentrarsi nuovamente sull’impedire l’emergere di qualsiasi potenziale futuro concorrente globale”. Wolfowitz sottolineò che “la Russia rimarrà la potenza militare più forte in Eurasia”. Erano quindi necessari sforzi straordinari per indebolire la posizione geopolitica della Russia in modo permanente e irrevocabile, prima che fosse in grado di riprendersi, portando nell’orbita strategica occidentale tutti quegli stati che ora la circondano che in precedenza erano stati parti dell’Unione Sovietica o che rientravano nella sua sfera di influenza (“Excerpts from Pentagon’s Plan: Preventing the Re-Emergence of a New Rival, New York Times , 8 marzo 1992). Continue reading Montly Review sulla guerra in Ucraina (2022)