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Del Vecchio non racconti frottole: aumento 30% stabilimenti non è obbligatorio

enzo del vecchioIl (vice)sindaco Enzo Del Vecchio ha rilasciato una dichiarazione al Messaggero in risposta al comunicato con cui ho denunciato che la Giunta comunale di Pescara ha approvato una proposta di “piano spiaggia” che prevede l’aumento del 30% dei volumi degli stabilimenti.

Il vice-sindaco Enzo ha cercato di cavarsela con almeno due clamorose balle.

1)  “Siamo obbligati a recepire quel provvedimento”, dichiara Del Vecchio. Una vera balla.

L’aumento del 30% è una possibilità prevista nel Piano Demaniale Regionale votato da “centrosinistro” e centrodestra ma il Comune non ha l’obbligo di recepire quanto previsto nel comma 25 dell’articolo 5 delle NTA del Piano Demaniale Marittimo regionale: “per i comuni fino a 100.000 unità il parametro massimo di metri quadrati 250 è incrementato del 30%”.

Come ha spiegato il Prof. Stefano Civitarese in un parere reso al Presidente della commissione urbanistica del Comune di Pescara che trovo strano che Del Vecchio non conosca,

i comuni hanno il potere di specificare le previsioni regionali con il limite di non entrare in contraddizione (…) Nella maggior parte dei casi si fissa un obiettivo minimo da perseguire (direttiva) o si stabilisce un limite massimo per i vari tipi di insediamenti consentiti (conformazione del territorio), lasciando evidentemente alla discrezionalità del pianificatore comunale l’opzione se perseguire obiettivi più “ambiziosi” o fissare limiti inferiori a quelli massimi consentiti

Tra i commi che fissano i limiti massimi, che quindi il Comune può decidere di non raggiungere, Civitarese cita proprio il comma 25 dell’articolo 5. La Giunta poteva dunque non recepire ma lo ha fatto.

2) “parliamo di una modifica concordata e condivisa con gli ambientalisti”, dichiara ancora il mio un tempo collega di opposizione. Anche questa è una bufala visto che ambientalisti a livello regionale hanno mandato osservazioni (alla cui stesura ho collaborato) contro questi aumenti di volumetria e in Comune non sono mai stati auditi sul +30% né hanno dato il loro assenso.

Dunque quelle di Del vecchio sono balle spaziali e mi stupiscono essendo Enzo sicuramente una persona preparata che le carte le conosce. Capisco che l’ansia di raccattare qualche voto tra i balneatori è tale da spingerlo a scelte discutibili come quelle estive sui divieti di balneazione ma c’è un limite a tutto.

Invito lui e la maggioranza a rivedere la posizione per il bene della città e della nostra residua vista mare.

Il Comune può evitare – se lo vuole – di approvare l’aumento delle volumetrie. ORA LA PAROLA PASSA AL CONSIGLIO COMUNALE per l’approvazione definitiva. Siamo ancora in tempo per evitare lo scempio definitivo.

Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista

P.S.: ultima considerazione politica: la norma regionale in questione, voluta da Padovano e altri lobbisti, riguarda solo la città di Pescara. Se davvero l’amministrazione comunale è “obbligata” – come sostiene ipocritamente Del Vecchio – potrebbe chiedere al venerato Luciano D’Alfonso di modificare piano. In realtà è da Pescara che è partita la richiesta e ora si inventano la scusa che non si può fare altrimenti.

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