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Srecko Horvat: I nuovi partiti della Sinistra Europea possono realizzare il sogno del 1968

Alexis-Tsipras-Iglesias-AtenasFoto-Hermann_EDIIMA20140620_0627_13Per Syriza in Grecia, Podemos in Spagna o Sinistra Unita in Slovenia, la guida del governo è una possibilità concreta: se sopravvivranno alla lunga marcia verso le istituzioni. Articolo pubblicato sul giornale inglese The Guardian lo scorso 6 Novembre.

C’è una bella scena nell’ultimo film di Costa Gavras, Capital. Durante un pranzo di famiglia, l’amministratore delegato di una grande banca francese avvia una discussione con suo zio, ex sessantottino, che accusa suo nipote di indebitare i cittadini europei e distruggere le nazioni. Il giovane banchiere risponde: “Dovresti esserne lieto”. Lo zio, perplesso, gli chiede perché. “Perché sto realizzando i tuoi sogni della giovinezza”. “I miei sogni della giovinezza?” “Voi di sinistra volevate l’internazionalismo, noi l’abbiamo reso una realtà. Il denaro non conosce confini”. Nonostante questo, sembra che la finanza globale sia sul punto di perdere questa libertà e dover far fronte all’esistenza di alcuni confini – almeno se dobbiamo credere agli ultimi sondaggi greci, spagnoli e sloveni. Continue reading Srecko Horvat: I nuovi partiti della Sinistra Europea possono realizzare il sogno del 1968

Pietro Ingrao: la nostra autentica «tradizione» (1982)

ingrao3Negli anni ’90, dopo aver liquidato frettolosamente il PCI e la “terza via” proposta da Berlinguer e Ingrao, il gruppo dirigente ex-comunista scelse la “terza via” sbagliata, quella di Blair e dell’assunzione del neoliberismo. In occasione del ravvicinato doppio anniversario (rivoluzione d’Ottobre e caduta muro di Berlino) ripropongo un vecchio articolo di Ingrao.

 

Le radici della «terza via». Nel solco dell’autentica tradizione del comunismo italiano

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Etienne Balibar: Per i resistenti di Kobané

Kobane1 (1)Mentre la situazione si evolve di ora in ora, sembra che possa essere evitato il peggio: una ripetizione di Varsavia, schiacciata dai nazisti sotto gli occhi dell’Armata Rossa in attesa di togliere le castagne dal fuoco. Gli americani hanno finito col coordinarsi con i combattenti a terra e persino la Turchia sembra essere stata costretta ad aprire quantomeno un uscio lungo la frontiera, permettendo ad alcuni rinforzi di arrivare. Speriamo che la città venga salvata, arrestando l’avanzata di Daesh. Nel poco spazio di cui dispongo, e in base alle informazioni che ho, vorrei  soffermarmi su due punti.

In primo luogo, a cavallo della frontiera turco-siriana si sviluppano forme di solidarietà, di autogestione e di autodeterminazione che conferiscono alla resistenza non solamente il significato di una lotta nazionalista, ma quello di una importante sperimentazione democratica. Questo rompe con le tradizioni del PKK (e del PYD) alle quali i  governi occidentali dedicano tuttora gran parte delle loro dichiarazioni. Continue reading Etienne Balibar: Per i resistenti di Kobané

Jack Kerouac: Agnello, non leone (1958)

Jack-Kerouac-Allen-GinsbergLa Beat Generation non è vandalismo. Come l’uomo che improvvisamente ha pensato alla parola “beat” per descrivere la nostra generazione, anche a me piacerebbe dire qualcosa a riguardo, prima che chiunque altro nel campo della letteratura inizi a pensare che significhi “teppista”, “violento”, “incurante”, “senza radici”. Come possono le persone essere “senza radici”? E “incurante” di cosa? Desideri? “Teppista” perché non è vestito elegante?

Beat non significa stanco, o esausto, quanto piuttosto beato, la parola italiana per Beatific: essere in uno stato di beatitudine, come San Francesco, provando ad amare tutta la vita, provando a essere completamente sincero con tutti, praticando la pazienza, la gentilezza, coltivando la gioia del cuore. Come si può fare questo nel nostro folle mondo moderno di molteplicità e di milioni? Praticando un po’ di solitudine, facendo un giro da solo una volta ogni tanto, per fare entrare dentro di sé il più prezioso fra gli ori: le vibrazioni della sincerità.

Essere stizzito non significa essere beat. Tu puoi startene da solo, ma non per questo devi essere sgarbato. Essere beat non è una forma di vecchia e logorante puntigliosità. È piuttosto una forma di spontanea concordia. Che genere di cultura finirai per avere se tutti, con facce cupe, dicessero di continuo: “non credo che sia del tutto corretto”? Continue reading Jack Kerouac: Agnello, non leone (1958)

Alvaro Garcia Linera: Cinque suggerimenti dalla Bolivia per la Sinistra Europea

evo-morales-und-sein-stellvertreter-alvaro-garcia-linera-feiern-den-wahlsieg-in-la-pazEvo Morales ha stravinto per la terza volta le elezioni in Bolivia. Un notizia positiva, direi entusiasmante che mi spinge a consigliare a tanti compagni depressi di  uscire dal dibattito condominiale della sinistra italiana e prestare maggiore attenzione non solo alle esperienze della Sinistra Europea ma anche a quella del socialismo del XXI secolo latinamericano.

Segnalo l’intervento di Alvaro Garcia Linera, Vice Presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, al IV Congresso del Partito della Sinistra Europea tenutosi a Madrid il 13-15 dicembre 2013 (per capirci il congresso che lanciò definitivamente la candidatura di Alexis Tsipras). Visto che i giornali italiani ne parlano pochissimo (ahimè Manifesto compreso) il Partito della Sinistra Europea è la formazione nata nel 2004 all’interno della quale si ritrovano Syriza, Rifondazione, Linke tedesca, Izquierda Unida spagnola, Front de gauche francese e complessivamente più di 30 partiti e organizzazioni del continente. Alvaro Garcia Linera (il tipo accanto a Morales nella foto) è non solo il vice di Evo ma un intellettuale militante e dirigente politico davvero interessante (nella raccolta “L’idea di comunismo” Bruno Bosteels dedica alcune pagine alle elaborazioni di questo marxista boliviano). Visto lo stato della sinistra radicale e dei movimenti italiani mi pare il caso di non lasciarsi sfuggire i suggerimenti che ci giungono dalla Bolivia.  Continue reading Alvaro Garcia Linera: Cinque suggerimenti dalla Bolivia per la Sinistra Europea