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L’OUTLET DI CITTA’ S. ANGELO RADDOPPIA, NESSUNO HA QUALCOSA DA DIRE?

consume_ishoptherefore_largeCondivido la preoccupazione espressa dalla Confesercenti rispetto all’autentico genocidio del commercio pescarese.
I dati parlano da soli.
Più che il centro commerciale naturale tra poco avremo un cimitero.
A Pescara non si può dare la colpa soltanto alla crisi economica mondiale e nazionale.

 Nel silenzio generale sta andando avanti il progetto di ampliamento del Città S.Angelo Village.
Si tratta non di un piccolo intervento ma di 101.091 mq da destinare a un “Company Store Village” dove le case produttrici venderanno non solo le collezioni passate ma offriranno il proprio prodotto con forti riduzioni di prezzo.

Un impatto devastante sul commercio lo ha avuto il proliferare selvaggio della grande distribuzione che ha letteralmente cinto d’assedio la città di Pescara e occupato con un’invasione di capannoni persino in zona di esondazione del fiume il territorio della area metropolitana.

Abbiamo la più alta densità di centri commerciali d’Europa concentrata in questa area e la normativa regionale più liberista rispetto ad aperture domenicali e festive. Continue reading L’OUTLET DI CITTA’ S. ANGELO RADDOPPIA, NESSUNO HA QUALCOSA DA DIRE?

STOP ALLA CENTRALE POWERCROP, PERO’ POSIZIONE PDL RIMANE AMBIGUA

Logo-NOPowercrop-SMALLL’approvazione della risoluzione presentata dall’opposizione è una vittoria della mobilitazione democratica. Ma non bisogna abbassare la guardia. Oggi si è vinta una battaglia non la guerra.
 
Di fronte alla folta delegazione marsicana il PDL non ha potuto votare contro una risoluzione che impegna alla sospensione di un procedimento autorizzativo e a chiedere al Comitato VIA di riesaminare il progetto alla luce degli elementi nuovi sollevati dai Comuni, dai cittadini e dagli stessi consiglieri regionali.
Gli argomenti del capogruppo Venturoni non possono che preoccupare.
Il PDL continua a ripetere che quello del Comitato VIA è un parere tecnico cosa alquanto scontata e risaputa, ma nel suo argomentare è implicito il non riconoscimento proprio degli argomenti “tecnici” che dovrebbero motivare un riesame del parere da parte del Comitato VIA. Continue reading STOP ALLA CENTRALE POWERCROP, PERO’ POSIZIONE PDL RIMANE AMBIGUA

Angela Davis: Occupy everywhere

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manifesto per lo sciopero generale a Oakland california

Uno dei modi attraverso i quali i media banalizzano i movimenti è disconoscerne la continuità e la storia. Trasformarli nella solita moda mediatica buona per una stagione di ragazzi che crescendo metteranno giudizio. Non fa eccezione il racconto su indignati e Occupy Wall Street. La cosa ovviamente non regge qualsiasi prova dei fatti ma diventa facilmente senso comune. E’ evidente la continuità tra la battaglia di Seattle, il movimento contro la globalizzazione neoliberista, e Occupy Wall Street. Per non parlare del filo rosso con il movement degli anni ’60. Negli States l’operazione è ancor più difficile che altrove perchè c’è una continuità di impegno e collocazione politica di tanti attivisti di spicco del movimento e della sinistra radical (in Italia non si può dire lo stesso).
Seguire on line lo svilupparsi di questa nuova ondata di movimento è davvero entusiasmante. Come per esempio ascoltare l’intervento di un mito come Angela Davis a Occupy Philly (Filadelfia) del 28 ottobre. Centinaia di persone hanno marciato dall’auditorium dove era in corso Critical Refusal, la conferenza biennale della International Herbert Marcuse Society in cui la Davis aveva tenuto il discorso di apertura, fino al campo base di Occupy Philly (che se ho ben capito a Filadelfia è davanti al municipio).
Di fronte a una folla di circa mille persone Angela ha tenuto questo discorso: Continue reading Angela Davis: Occupy everywhere

IL GARANTISMO VALE ANCHE PER LEONARDO?

Questa mattina ho visitato, insieme al nostro consigliere comunale Riccardo Di Gregorio, la casa circondariale di Chieti per incontrare lo studente Leonardo Vecchiolla, arrestato in seguito ai fatti di Roma del 15 ottobre.

Leonardo condivide la piccola cella con altri due detenuti. Appare molto provato fisicamente ma determinato nelle sue ragioni. Ha chiesto degli amici e gli ha fatto molto piacere sapere della solidarietà dei compagni e degli amici di Ariano Irpino e dell’università, del presidio che si terrà domattina a Chieti davanti alla Prefettura. Intende continuare con lo sciopero della fame e della sete (beve solo una tazza di tè al mattino) e spera che in settimana si cominci a chiarire la sua posizione con il ricorso del suo avvocato al tribunale del riesame. Va sottolineato che Leonardo è molto deperito e smagrito, per questo gli abbiamo consigliato di interrompere almeno lo sciopero della sete.

Non possiamo tacere la nostra preoccupazione perchè dopo i clamori dell’arresto e i giudizi sommari dei media l’attenzione si è spostata altrove mentre un ragazzo di 23 anni rischia di rimanere in custodia cautelare non si sa per quanto tempo e potrebbe anche essere trasferito in un carcere dalle condizioni detentive più dure (Roma). Continue reading IL GARANTISMO VALE ANCHE PER LEONARDO?

Occupy Wall Street: un movimento mainstream che fa conricerca

occupy-wall-streetDa settimane seguo on line Occupy Wall Street di cui avevo dato notizia in anticipo su questo blog in coda alla traduzione di un articolo di Michael Moore e ho tradotto il discorso tenuto a Liberty Plaza da Slavoj Zizek. Sul sito del movimento oggi si racconta di una ricerca che fotografa la composizione politica e sociale dei frequentatori del sito stesso. Gli attivisti definiscono il loro movimento “post-politico” e insieme ai loro sostenitori al 70% si autodefiniscono come policamente indipendenti. Cosa che era abbastanza chiara visto che dall’inizio si erano detti al di là del tradizionale bipartitismo repubblicani/democratici. Credo che il mettere al centro la critica all’asservimento della politica americana al mondo degli affari derivi al tempo stesso dagli effetti della crisi economica e dalla delusione delle aspettative suscitate dalla presidenza Obama (solo il 27.3% di considera democratico). I dati su occupazione, reddito, scolarità, età meritano ulteriori approfondimenti.  Sono giovani, ma non solo, più del 50% lavoratori, scolarità alta. Interessante un movimento che fa inchiesta/conricerca su se stesso. Eccovi la traduzione della sintesi apparsa oggi su  OccupyWallStreet

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