La legge anticorruzione proposta dal governo Monti e approvata dal parlamento è davvero una presa in giro, un’operazione volta a dare agli italiani la sensazione che il rigore riguarda anche le classi dirigenti, che in italia sia davvero in corso un’operazione di moralizzazione della vita pubblica. Lo spiegano assai bene due studiosi come Donatella Della Porta e Alberto Vannucci, autori di un libro Mani Impunite, vecchia e nuova corruzione in Italia che ha smascherato la strategia bipartisancon cui il sistema politico* ha evitato dopo le inchieste di Tangentopoli ha rimosso il problema della corruzione. Buona lettura.
 Il minimo della corruzione
DONATELLA DELLA PORTA, ALBERTO VANNUCCI
È successo spesso nella storia di molti paesi che riforme importanti contro la corruzione siano state approvate sull’onda di grandi scandali. È anche accaduto che gli episodi di corruzione una volta svelati suscitassero maggiore indignazione in situazione di crisi economica: quanto più sacrifici venivano chiesti ai cittadini, tanto più oltraggiosi apparivano gli illeciti privilegi dei pochi. Si è verificato altre volte che compiti di risanamento etico siano stati affidati a governi non composti da politici di professione, e quindi ritenuti – a torto o a ragione – meglio capaci di reprimere le degenerazioni della politica.
IL COLLEGIO DELLE GARANZIE STATUTARIE BOCCIA DELIBERA DI CHIODI E FEBBO
I cervi e i caprioli abruzzesi sono salvi, mentre Chiodi e Febbo fanno la solita figuraccia. Il Collegio delle Garanzie Statutarie ha accolto il mio ricorso contro la delibera con cui la Giunta regionale apriva la strada alla caccia a cervi e caprioli in Abruzzo.
La delibera di giunta regionale n° 605, approvata il primo settembre 2012, e denominata “Indirizzi generali di gestione delle popolazioni di cinghiale e principi generali per la gestione delle popolazione di cervi e caprioli”, è stata dichiarata in contrasto con l’articolo 13 dello Statuto regionale.
Ringrazio i colleghi consiglieri dell’opposizione (Walter Caporale, Antonio Saia, Carlo Costantini, Cesare D’Alessandro, Lucrezio Paolini, Camillo Sulpizio, Paolo Palomba, Franco Caramanico, Gino Milano, Claudio Ruffini, Giovanni D’Amico) che hanno condiviso i motivi esposti nel ricorso e con le loro firme ne hanno reso possibile la presentazione ai sensi dello Statuto*.
Il Collegio delle Garanzie Statutarie ha accolto la nostra istanza e ha definito il provvedimento dell’esecutivo «una invasione da parte della giunta regionale delle funzioni statutariamente riservate al Consiglio regionale».
All’assessore Febbo consigliamo di meditare sul noto proverbio: la superbia parte a cavallo e ritorna a piedi.
 Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
* Possono presentare ricorso al Collegio delle Garanzie Statutarie un quinto dei consiglieri.
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COMUNICATO STAMPA DEL 23 OTTOBRE 2012
Primo stop alla caccia a Cervo e Capriolo in Abruzzo. Il WWF: ora Chiodi ritiri ufficialmente la Delibera.
Plauso all’azione del Consigliere Acerbo e degli altri 11 consiglieri di opposizione che avevano sollevato il caso. Febbo e i suoi dirigenti inanellano sconfitte su sconfitte sul fronte venatorio.
Il WWF esprime piena soddisfazione per il parere del Collegio delle Garanzie Statutarie della Regione Abruzzo che ha riconosciuto l’invasione di campo esercitata dalla Giunta Regionale sulle prerogative del Consiglio Regionale per quanto riguarda l’apertura alla caccia a Cervo e Capriolo.
Da subito il WWF aveva segnalato le numerose incongruenze e le gravissime illegittimità del regolamento approvato dalla Giunta regionale, come, ad esempio, la possibilità per le province di autorizzare l’ingresso dei cacciatori nelle aree protette per sparare. Tale aspetto è contrario addirittura alla legge nazionale sui parchi 394/91.
Dichiara Dante Caserta, vicepresidente nazionale del WWF “In questi pochi anni la Giunta Chiodi, l’Assessore Febbo e i dirigenti dell’Assessorato Agricoltura hanno subito plurime bocciature da ogni organismo di garanzia chiamato a verificare la legittimità dei loro atti in materia di caccia. Prima il TAR, poi addirittura la Corte Costituzionale, ora anche il Collegio delle Garanzie Statutarie della stessa Regione Abruzzo sanciscono il fallimento di questa politica venatoria. E’ possibile continuare in questo modo a gestire il preziosissimo patrimonio naturalistico della regione? Chiediamo al Presidente Chiodi di revocare immediatamente la Delibera contestata poichè altrimenti la Regione Abruzzo rischia una nuova sconfitta davanti al TAR a cui dovremo comunque ricorrere visto che il parere del Collegio, seppur autorevole, non produce automaticamente l’annullamento della delibera. E’ un appello che lanciamo anche per evitare ulteriore sperpero di denaro pubblico, visto che un ricorso al TAR impegnebbe gli uffici regionali e l’avvocatura che sono pagati dai contribuenti. E’ una delibera palesemente illegittima ma, soprattutto, contraria alla sensibilità della stragrande maggioranza dei cittadini abruzzesi e dei turisti che vuole vedere nei nostri parchi e nel resto del territorio animali liberi e non personaggi con un’arma a tracollaâ€.
Non mi stupisce la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del direttore Antonio Sorgi. Mi sembra un atto dovuto visto che in qualità di presidente del Comitato V.I.A. ha lasciato andare avanti i lavori persino dopo il pronunciamento dei periti della Procura. Invece di imporre la sospensione si è consentito a Michele Russo e alla GTM di andare avanti indisturbati. Una presa in giro inaccettabile che si è aggiunta alle responsabilità precedenti. Errare è umano, perseverare è diabolico.
Mercoledì scorso ho presentato un’interpellanza a Chiodi con cui ripercorro le tappe di questo scandalo e metto in evidenza i comportamenti a mio parere omissivi del Presidente della GTM e dello stesso direttore Sorgi chiedendo la rimozione dagli incarichi per entrambi.
L’ABRUZZO “VIRTUOSO†E’ L’UNICA REGIONE CHE NON HA APPROVATO CONSUNTIVI
SI TAGLIANO SANITA’ E SOCIALE, MA AUMENTANO SPESE GIUNTA
CHIODI SPIEGHI PERCHE’
Capisco che Bruno Vespa abbia l’esigenza di mostrare che anche nel PDL c’è qualcuno presentabile nelle Regioni e che quindi amplifichi un dato parziale come quello sulle indennità ma evitiamo di esagerare nella beatificazione del Presidente Chiodi. Continue reading SIAMO SICURI DELL’ABRUZZO “VIRTUOSO”?