Community

Already a member?
Login using Facebook:
Powered by Sociable!

Archivi

La vittoria di Jeremy Corbyn

corbyn-winLa vittoria di un candidato dichiaratamente socialista, internazionalista, antiliberista come Jeremy Corbin nelle primarie del Labour Party è un evento epocale come lo è stato all’inizio di questo formidabile 2015 la vittoria di un partito della sinistra radicale come Syriza in Grecia. Non è un caso che Corbyn abbia definito la sua campagna parte di un’ondata antiliberista che va da bernie Sanders in USA a Syriza e Podemos in Europa. Intorno alla candidatura di Corbyn si sono coagulate non solo le sinistre interne al Labour e i sindacati ma anche il resto della sinistra radicale. Il giornale del partito comunista Morning Star ha titolato alla vigilia del risultato che “la politica britannica è cambiata per sempre“. Il Socialist Workers Party si complimenta: “I blairiani stanno piangendo, noi applaudendo” ricordando però che la stragrande maggioranza dei parlamentari laburisti sono contro Corbyn. Probabilmente la durezza con cui l’establishment europeo ha colpito la Grecia deriva dalla sensazioen che in Europa il consenso intorno alle politiche neoliberiste comincia a traballare sul serio. Owen Jones sul Guardian ha definito la vittoria di Corbyn un “incredibile successo politico” ma avverte che le difficoltà maggiori cominciano ora: “Le sfide ora che deve affrontare da un partito laburista guidato da Corbyn sono assolutamente enormi. Quelli che sono stati ispirati dal suo messaggio devono fare di più che votare per lui (…) E’ un movimento popolare che ha catapultato Corbyn alla cima. Se voi l’avete sostenuto, adesso avete una responsabilità. Diventate attivi, costruite un movimento nella vostra comunità e iniziate ad organizzarvi per conquistare coloro che non sono convinti”. Nè Corbyn nè Tsipras possono fare miracoli ed il problema non è mitizzarli e poi gettarli via passata la moda del momento in cerca della next big thing. Intanto oggi godiamoci la sconfitta dei blairismo e la vittoria di un compagno che saluta col pugno chiuso e canta Bandiera Rossa. Ho tradotto il testo di un volantone che Left Unity, il partito di sinistra radicale nato nel 2013 dopo appello di Ken Loach, ha distribuito oggi dopo la notizia della vittoria di Corbyn. Il titolo rende il clima che c’è nella sinistra inglese: La vittoria del popolo: tutto è possibile. Buona lettura!

La vittoria del popolo: tutto è possibile

Jeremy Corbyn è il nuovo leader del partito laburista. Chi avrebbe potuto immaginare di scrivere una tale frase solo poche settimane fa? La sua vittoria frantuma il consenso all’austerità che ha dominato la politica britannica negli ultimi cinque anni.
Questa è una vittoria per il movimento nel suo insieme. E’ una vittoria per tutti coloro che si oppongono ai tagli al welfare, per tutti coloro che si battono contro la guerra e il razzismo, per tutti coloro che lottano per difendere il nostro Servizio sanitario nazionale e su tante altre questioni.
L’elezione di Jeremy avrà l’effetto della rottura di una diga nella vita politica britannica. Sposterà il centro di gravità politico verso sinistra.
C’erano due correnti che si sono intersecate dietro la drammatica crescita della campagna di Corbyn. In primo luogo c’è stato il risentimento a lungo accumulato contro l’ala blairiana del partito, che il nuovo processo per l’elezione della leadership consentito di essere scatenato.
Nonostante il flusso interminabile di notabili di partito che lanciavano l’allarme per l’apocalisse che sarebbe accaduta se Corbyn avesse vinto, la campagna di Jeremy è stato l’unica che veramente ha ispirato gli iscritti. I blairiani sono stati ignorati e Jeremy ha vinto, nonostante l’esclusione di migliaia di suoi sostenitori dal voto. Vogliamo ancora sapere perché il leader del PCS (Public and Commercial Services Union) Mark Serwotka e tanti altri sono stati esclusi dal voto.
In secondo luogo, la campagna di Jeremy ha parlato alle stesse nuove forze che sono rappresentate in molti movimenti e partiti in tutta Europa, dalla Grecia alla Spagna e oltre: le persone che non sono più disposte ad accettare la brutalità economica e la disonestà politica delle classi dirigenti. In Gran Bretagna abbiamo visto questi sviluppi politici trovare espressione parziale nell’aumento dei verdi prima delle ultime elezioni e negli eventi drammatici della campagna referendaria scozzese, che ha visto il SNP eclissare il Partito laburista nel momento in cui le persone hanno cercato un’alternativa alle politiche di austerità. La campagna di Jeremy è una ulteriore espressione di questa tendenza.
La campagna ha portato decine di migliaia di persone a partecipare a incontri pubblici in tutto il paese e ha suscitato un livello di speranza politica che prima era quasi impossibile da immaginare.
La vittoria di Jeremy annuncia un nuovo periodo di lotta politica e possibilità politica. Un movimento di massa è nato da coloro che condividono le sue politiche, sia all’interno che all’esterno del Labour Party. Con l’evolversi degli eventi dobbiamo lavorare insieme per permettere alle possibilità di realizzarsi.
Non vi è dubbio che la leadership di Jeremy sarà sotto costante attacco. Questi attacchi arriveranno non solo da alcuni parlamentari laburisti, ma da gran parte dei media e – soprattutto – dall’establishment britannico.
La pressione sarà sul tagliare le politiche che sfidano sua potenza. Il sostegno di massa per queste politiche nella società aiuterà Jeremy a resistere e rifiutare questa pressione.
Per tutti noi che appoggiamo le politiche di Jeremy, la questione centrale è come difendere questa nuova leadership e come sostenere e contribuire a sostenere e ampliare il movimento che ha dato origine ad essa.
Per noi in Left Unity questa sarà la nostra priorità politica. Come un’ancora alla sinistra nella politica britannica, ci siamo impegnati a combattere a fianco di Jeremy e dei suoi sostenitori dentro e fuori del Labour Party per realizzare le politiche che noi tutti condividiamo. Queste includono la rinazionalizzazione di servizi essenziali come la ferrovia e le utilities (servizi pubblici), difesa del nostro servizio sanitario, arrestare i tagli punitivi al welfare , fermare il programma di sostituzione dei Trident e molte altre cose.
Tutti questi obiettivi sono ora possibili.
E questo non significa soltanto aspettare le elezioni 2020. Il governo ha già detto, per esempio, che la vittoria di Jeremy Corbyn può fermare attacchi aerei sulla Siria, perché Cameron può approvare il piano soltanto se abbastanza parlamentari laburisti lo votano.
Questo nuovo movimento ha bisogno di continuare a crescere e guadagnare forza. Questo può avvenire solo nella misura in cui esso continua a impegnarsi nelle molte lotte che hanno dato origine ad esso.
Il primo scalo sarà la manifestazione del TUC contro la conferenza del partito Tory a Manchester il 4 ottobre, rafforzando la rottura del consenso sull’austerità e proponendo politiche alternative.
La serie di eventi per tutta la settimana seguente, organizzata dalla People’s Assembly, ci darà l’opportunità di discutere in dettaglio le sfide future.
Left Unity darà il suo contributo e aiuterà a facilitare queste discussioni nei prossimi mesi: lavorando con gli altri organizzeremo eventi e il lancio di un giornale on-line dedicato alla comprensione e allo sviluppo di queste nuove possibilità. Potete contattarci a info@leftunity.org per partecipare.
La vittoria di Jeremy è una opportunità importante per il popolo della Gran Bretagna, per la classe lavoratrice, che è stata presa a calci dai Tory e dal Labour allo stesso modo, per reclamare la nostra società, le nostre risorse, le nostre priorità, per il bene di tutti noi. E’ anche di grande importanza per il resto del mondo: per una Gran Bretagna senza armi nucleari, che pone fine al suo bellicismo, che tratta gli altri paesi e popoli con uguaglianza, dignità e rispetto. Si tratta di una visione – e una realtà – per la quale vale la pena lottare. Ora è il momento per farla accadere.

Leave a Reply