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Arta senza soldi: Amicone ha ragione!

dalfonso fiumiQuesta volta Amicone ha ragione. Se l’Arta non funziona la responsabilità è dell’insensibilità della Giunta Regionale!

Ne sono emblematica espressione sia la conferma di Mario Amicone alla guida sia il dimezzamento dei fondi per i controlli ambientali.

Con una conferenza stampa il direttore dell’Arta lamenta giustamente le conseguenze dei tagli decisi dalla Regione Abruzzo e l’emergenza che si sta producendo. Anche questa volta tocca ricordare che era toccato al sottoscritto denunciare lo scorso 21 aprile che la Regione aveva dimezzato i fondi all’Arta con l’ultimo bilancio regionale nel silenzio di Amicone che non voleva inimicarsi il suo amico D’Alfonso.
Purtroppo i fatti confermano per l’ennesima volta che avevamo ragione.
Non aggiungo altro perché basta e avanza il mio comunicato di aprile. Ma prima è bene dare la parola direttamente a Amicone.

Insomma Amicone si lamenta con ritardo di mesi di tagli e di un disinteresse che avevo denunciato nell’aprile 2016 nella distrazione generale

‪Regione Abruzzo‬ taglia fondi all’Arta, meno controlli su depuratori

D’Alfonso dimezza fondi all’ARTA e Amicone sta zitto. 

Incredibile ma vero. In piena emergenza inquinamento la Giunta D’Alfonso ha dimezzato il contributo regionale di funzionamento dell’ARTA di cui all’art. 29 comma 1 lettera b della legge 64/98.
La Regione ha ridotto di 750 mila euro le somme disponibili per il funzionamento dell’ARTA.
L’Arta ha dovuto procedere a una variazione di bilancio che prevede una diminuzione dei controlli su varie matrici.
La riduzione più significativa, il 20%, si avrà sui controlli agli impianti di depurazione.
Meno male che il Presidente aveva promesso di ripulire i fiumi!
Forse voleva intendere che diminuendo controlli ci se ne accorge meno?

E’ probabile che il taglio non sia il frutto di una scelta politica ma dell’esigenza di far quadrare i conti. Ma questo sarebbe ancor più grave perchè denota l’assenza di una strategia e di priorità ma una capacità di governo mediocre condita di un nuvolone di chiacchiere e discorsi incomprensibili.

In allegato trovate variazione di bilancio dell’ARTA.
Nella relazione del direttore generale Mario Amicone si dice che la Regione ha tagliato il trasferimento di 750.000 euro e che tale cifra costituisce il 50% del precedente finanziamento.
C’è da domandarsi come mai il direttore generale Amicone non abbia protestato per un simile taglio.
La risposta è semplice: trovandosi lì per grazia politica ricevuta non poteva certo mettersi a polemizzare con i suoi sponsor (tra l’altro si tagliano i controlli mica il suo stipendio!).
Suscita qualche perplessità che il taglio avvenga da parte di una maggioranza regionale che si dice di centro-sinistra sostenuta da Sel che avrebbe dovuto raddoppiare i fondi per i controlli non tagliarli.
Dispiace constatare che ha dell’incredibile non solo la decurtazione decisa da D’Alfonso (il bilancio è una proposta della Giunta al Consiglio) ma che l’opposizione consiliare non abbia protestato. Se ne saranno accorti?
Visto che mi risponderanno che non ci sono soldi faccio notare che si possono scegliere le priorità e sicuramente i controlli ambientali dovrebbero essere in cima.
Ricordo poi che il presidente D’Alfonso aveva annunciato che come prima misura del suo governo regionale ci sarebbe stata la riduzione degli stipendi dei consiglieri e assessori regionali. Invece è rimasto dopo due anni in cima alla classifica dei presidenti più pagati d’Italia.
Pescara, 22 aprile 2016
Maurizio Acerbo, ex-consigliere regionale PRC-SE

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