Ho trovato su Counterpunch un articolo su Mélenchon e ve lo propongo nella mia solita traduzione raffazzonata. La sinistra radicale e i comunisti in Francia stavano solo pochi anni fa assai peggio di noi (1,97%), ora sono la rivelazione della campagna elettorale. Giustamente Paolo Ferrero ha citato l’esperienza francese come buon esempio nell’interlocuzione con i compagni che hanno lanciato il manifesto per un nuovo soggetto politico. Buona lettura!
Superbamente ignorato dai media fino a poco tempo fa, Jean-Luc Mélenchon è la nuova moda del momento nella campagna presidenziale francese. In verità , durante il tentativo di conto per il suo drammatico aumento nei sondaggi – ultime notizie lo danno al 17% dei voti – la maggior parte dei commentatori non poteva fare a meno di ridicolizzare il candidato del Fronte della Sinistra.
Un’indagine dei principali articoli recentemente pubblicati dai media britannici fornisce un interessante “case study” su pregiudizi e incomprensioni politiche. Mélenchon è descritto come un “Anglo-Saxon basher con una voce lamentosa” (The Independent), un “populista” che è “all’estrema sinistra” (tutti i giornali) e un “bullo e un narcisista, venutofuori per provocare” (BBC ). Commenti più comprensivi lo paragonano a George Galloway o lo raffigurano come un “agitatore di estrema sinistra”, un “anticonformista” e il “pitbull dell’anti-capitalismo”. Continue reading Philippe Marlière: Il radicalismo di sinistra di Jean-Luc Mélenchon