LA PIOGGIA E’ NATURALE, LA SPECULAZIONE EDILIZIA NO. STOP AL CONSUMO DI SUOLO
L’evacuazione del centro commerciale Megalò è l’emblema delle responsabilità della politica abruzzese nel determinare una cementificazione selvaggia del territorio. Un mega centro commerciale realizzato in zona di esondazione con la realizzazione di un argine che non fa altro che accelerare il flusso delle acque verso Pescara.
Lo raccontò molto bene Paolo Rumiz su Repubblica qualche anno fa:
Vada – mi dicono – è grande come una portaerei. Si chiama Megalò. Ma – ghignano – noi lo chiamiamo… Regalò». Megalò, ai piedi di Chieti, va oltre l’ immaginazione. Enorme, lussuoso, con commesse-veline e guardiani in completo scuro. è il più grande dell’ Italia centrale. Una luccicante astronave del consumo dove si celebra la fine della cultura appenninica. Ma lo stupefacente è dove l’ hanno costruito: nel mezzo di uno spazio già inondato da metri d’ acqua nel ‘ 92. Il fiume ribolle, a soli cento metri. Chiedo se non c’ è rischio e mi spiegano di no. C’ è l’ argine appena fatto, alto undici metri sul letto del Pescara. Vado a vedere. Una scarpata di pietra ha ingabbiato la corrente e la golena superstite è stata attrezzata con parcheggi, lastroni in cemento e sentieri in ghiaia. Il tutto decorato con alberelli (stitici), un laghetto (vuoto), qualche panchina (già distrutta dai vandali) e pannelli (illeggibili) a gloria di transumanze morte e sepolte. Intorno, piloni e scavalco di superstrade. Persone: zero. Fango: ovunque. Un cartello corona il degrado. C’ è scritto: «Parco fluviale». Anzi, «Parco di riqualificazione urbana per lo sviluppo sostenibile del territorio». Meno male. Non occorre sapere molto di fiumi per capire che quel tipo d’ argine è un acceleratore che toglie ogni freno all’ acqua in picchiata su Pescara. L’ area è bassa, una di quelle tipiche «casse di espansione» dove in caso di piena si lascia che il fiume dilaghi per non impazzire a valle. Non ci posso credere. Continue reading EVACUAZIONE MEGALO’ EMBLEMA DELLE RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA