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Il prescritto D’Alfonso apre i lavori della Repubblica delle idee sulla corruzione

repubblica delle ideeLa due giorni della Repubblica delle idee a Pescara si è aperta con una emblematica rimozione che la dice lunga sul perché in Italia la corruzione sia un fatto sistemico. Infatti ad aprire i lavori al fianco di Carlo De Benedetti c’era il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso che notoriamente è stato ed è protagonista di una lunga lista di vicende giudiziarie. Il Presidente ha ovviamente lamentato i pericoli legati al populismo giustizialista e a un eccesso di formalismo giuridico come son soliti fare i rappresentanti della classe dirigente più corrotta del mondo occidentale. L’incredibile ma dalle nostre parti normale è che il Presidente è uno dei tanti politici che si è avvalso della prescrizione  e, come sicuramente noto ai giornalisti di Repubblica che ce lo hanno insegnato, la prescrizione non equivale a un’assoluzione. Ricordo a me stesso che lo stesso PD quando suoi esponenti nazionali come Penati sono stati oggetto di inchieste chiese di rinunciare alla prescrizione. Cosa che sarebbe doverosa se si intende tornare a ricoprire cariche pubbliche. In Abruzzo però succede che delle prescrizioni non se ne parli e nella rimozione generale i prescritti passano per assolti e tornano normalmente in politica come se nulla fosse successo, anzi si atteggiano a vittime che possono elargire consigli su come far funzionare meglio al giustizia. Continue reading Il prescritto D’Alfonso apre i lavori della Repubblica delle idee sulla corruzione

Pescara: malati oncologici attendono ancora radioterapia

paolucci iContinua il calvario dei malati oncologici della ASL di Pescara da mesi in attesa dei trattamenti di radioterapia interrotti da mesi per guasto dell’acceleratore.
L’assessore Paolucci aveva risposto alle mie proteste e proposte dicendo che erano stati predisposti 48 ore dopo il guasto a Chieti quei turni aggiuntivi da me invocati per assorbire pazienti da Pescara. Non era vero allora e purtroppo non lo è nemmeno oggi. Questo è il messaggio che ho ricevuto ieri dalla figlia di una malata oncologica che attende ancora di cominciare trattamenti:

Buonasera Maurizio,
Giusto per informarti ti volevo dare le ultime notizie… mia madre nn è stata ancora chiamata…oggi per l’ennesima volta ho chiamato la radioterapia di Chieti…mi hanno confermato che nn hanno aggiunto turni straordinari, come pure, ieri una macchina delle due non ha funzionato. Quindi ho detto tutto!!!
L Assessore venisse a dirlo a me che si sn attivati per trovare la soluzione giusta!
Sono furiosa 😡

Per rileggere e rivedere dichiarazioni del 22 settembre dell’assessore Paolucci cliccate qui

Pietro Ingrao: Tenere aperto l’orizzonte del comunismo (1989)

ingrao 999Pietro Ingrao è stato una personalità talmente importante negli anni della mia formazione e come punto di riferimento nel corso del tempo che in questi giorni per me è difficile scriverne. Troppe le cose che mi vengono in mente. Forse senza Ingrao non sarei uno di quelli che si definisce ancora comunista. Penso che sia doveroso innanzitutto a leggerlo  e ad ascoltarlo. Dalla raccolta di scritti Coniugare al presente (pag.95-99)un testo del dicembre 1989, la sua risposta a chi dal crollo del “socialismo reale” derivava l’abbandono e la liquidazione del comunismo. Buona lettura!

Di fronte al crollo dei regimi dittatoriali dell’Est messi in piedi e imposti da partiti comunisti, e dinanzi ala novità delle domande che emergono in questa fine di secolo, ha senso e ha fondamento parlare ancora di comunismo?

Secondo noi sì. La prima ragione è la più semplice: il partito comunista italiano è stato, nel corso di questo secolo, l’immagine concreta di una lotta per la redenzione degli oppressi, per la tutela degli sfruttati, per l’emancipazione del mondo del lavoro. E questa lotta di emancipazione si è strettamente unita alla difesa concreta della libertà, in una società segnata non solo da una vita democratica continuamente minacciata e colpita, persino da poteri occulti insediati nel cuore dello Stato. Ma questo grande patrimonio che conta (perché la memoria storica è parte essenziale della vita collettiva e del suo ethos) non basta ancora a motivare la forza di questo nome oggi. Vi sono altre ragioni di forte attualità.

Sta sviluppandosi – proprio nelle società contemporanee – un bisogno di beni, che non sono quantificabili con il metro del denaro, e non sono misurabili con il criterio del mercato.  Sono bisogni di comunicazione umana diretta. Sono esigenze di affettività. Sono volontà di prestazioni gratuite e di sedi in cui esse possano realizzarsi. Sono infine domande di liberazione da un lavoro colpito da nuove e peculiari forme di alienazione, e bisogno di restituire al lavoro una creatività, e al tempo di vita una autonomia. Questi bisogni non possono trovare risposta nemmeno in una crescita della giustizia e del processo di uguaglianza, perché vanno al di là delle stesse garanzie di equità, che possono esistere in una società che definiamo socialista.

Tenere aperto allora l’orizzonte del comunismo significa mettere in discussione alcuni radicati criteri di valore: prima di tutto questa così tenace (così continuamente ripetuta, così impressa nella società contemporanea ) classificazione tra ‘forti’ e ‘deboli’ vuol dire tenere aperto il sospetto che i ‘deboli’ possono avere in sé una straordinaria risorsa sepolta, che i ‘forti’ non hanno. Guardare a questo orizzonte quindi aiuta molto a comprendere il significato profondo della ‘differenza femminile’, e i mondi compressi e soffocati che possono scaturire dai ‘continenti della fame’, da una parte così grande del genere umano. Continue reading Pietro Ingrao: Tenere aperto l’orizzonte del comunismo (1989)

Noam Chomsky: la storia non procede lungo una linea retta

chomsky oIntervista sul sito della rivista Jacobin a Noam Chomsky su Bernie Sanders, Jeremy Corbyn, e il potenziale della gente comune di produrre un cambiamento radicale.

In una intervista di un paio di anni fa, lei ha detto che il movimento Occupy Wall Street aveva creato un raro sentimento di solidarietà negli Stati Uniti. Il 17 settembre è stato il quarto anniversario del movimento OWS. Qual è la tua valutazione dei movimenti socialicome OWS negli ultimi venti anni? Sono stati efficaci nel determinare il cambiamento? Come potrebbero migliorare?

Hanno avuto un impatto; essi non si sono coalizzati in movimenti persistenti e continui. Si tratta di una società molto atomizzata. Ci sono pochissime organizzazioni continuative che hanno memoria istituzionale, che sanno come muoversi nella fase successiva e così via.

Questo è in parte a causa della distruzione del movimento operaio, che era solito offrire una sorta di base fissa per molte attività; ormai, praticamente le uniche istituzioni persistenti sono le chiese. Tante cose sono basate sulla chiesa.

E’ difficile per un movimento prendere piede. Ci sono spesso movimenti di giovani, che tendono ad essere transitori; d’altra parte c’è un effetto cumulativo, e non si sa mai quando qualcosa farà da scintilla per un grande movimento. E’ accaduto tante volte: il movimento per i diritti civili, il movimento delle donne. Quindi, continuate a provare fino a quando qualcosa decolla. Continue reading Noam Chomsky: la storia non procede lungo una linea retta

Grazie a ostruzionismo in Consiglio salvammo Piani di Pezza. Con norma killer di D’Alfonso non sarebbe stato possibile

Cervo_PianidipezzaUn caso che fa capire quanto sia dannosa la norma killer di D’Alfonso.
Oggi il Centro riporta una meravigliosa foto di cervi in amore scattata sui Piani di Pezza del Parco Sirente-Velino. Come racconta il giornale da metà settembre a metà ottobre i cervi maschi si sfidano a cornate e risuonano i bramiti. Varrebbe da sola questa foto una campagna internazionale di promozione della nostra Regione.
Io ve ne propongo un’altra per rammentare come salvammo quei luoghi da caccia e cemento.
Approfitto dunque per ricordare che senza il mio ostruzionismo durato settimane non avremmo salvato quelle aree preziosissime dal tentativo di riperimetrazione del parco proposto dall’allora maggioranza in Consiglio regionale.
Di fronte a una scelta politica scellerata, sostenuta per ingraziarsi lobby dei cacciatori, e con un Consiglio che rischiava di approvarla senza rendersi conto della gravità della decisione fu indispensabile la presentazione di migliaia di emendamenti da parte del sottoscritto.
Durante la battaglia ostruzionistica le associazioni ambientaliste e animaliste ebbero il tempo di sensibilizzare opinione pubblica a livello regionale ma anche nazionale e internazionale (raccogliemmo 150.000 firme on line ) e convincemmo la stessa maggioranza e il Presidente Chiodi che quella proposta di alcuni suoi consiglieri era sbagliata.
Con la norma killer che D’Alfonso e D’Alessandro hanno introdotto nel regolamento del Consiglio Regionale quella battaglia sarebbe stata impossibile, i miei emendamenti sarebbero immediatamente decaduti e il Parco Sirente-Velino sarebbe stato riperimetrato (vi spiego l’emendamento killer qui).
E’ solo un esempio delle tante “porcate” che sono state fermate nel corso degli anni con gli strumenti della democrazia.

Spero aiuti a riflettere i tanti complici di questa iniziativa prepotente e antidemocratica di D’Alfonso.

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