Intervistato da TvSei l’assessore alla sanità Silvio Paolucci invece di umilmente dichiarare che si sta attivando scusandosi per il ritardo accusa il sottoscritto di fare “polemica strumentale” e si inventa turni aggiuntivi che finora non sono stati attivati.
Addirittura apprendo dal servizio che “nello specifico a Chieti è stato introdotto un turno supplementare dedicato esclusivamente ai pazienti di Pescara”.
“già sta avvenendo in realtà siccome a volte si vuole eccedere nella strumentalizzazione per motivi più politici che altro e allora si tende a sottolineare quello che è pure un problema traducendolo come un disguido quasi dovuto alla noncuranza.Â
In realtà si aspetta da qualche settimana un… diciamo uno strumento… un pezzo di ricambio cosiddetto dalla Germania che dovrà arrivare a Pescara ma nello stesso tempo si sono già attivate presso le altre Asl il recupero di tutte quelle sedute che per questo motivo a Pescara adesso sono ferme. Ma il tutto è già in itinere da diversi giorni, credo da 48 ore dopo che è avvenuto il problema.(…) Come Regione abbiamo dato la disponibilità a che le altre Asl possano giustamente come dire aiutare ad assorbire questa situazione che è molto delicata e ha a che fare con il dolore delle persone e quindi so che già a 24-48 ore c’è stata una piena disponibilità . Ne ho prova documentale…”
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Non so quale sia la “prova documentale” che ha in mano Paolucci ma non è assolutamente vero che dopo 48 ore dalla rottura del macchinario a Chieti e Teramo sia stato attivato il turno serale 20-24 da me proposto che avrebbe consentito di assorbire i pazienti pescaresi senza allungare le liste di attesa dei pazienti delle altre ASL.
Purtroppo, come ho denunciato, il dirottamento su Chieti e Teramo non è stato sufficiente a coprire tutti i malati (rimango curioso di sapere sulla base di quali criteri poi si è data la precedenza) e ha lasciato senza terapie pazienti di tutte e tre le ASL.
Suona tragicomico che l’assessore dica che tutto va bene e che tutto è in itinere da dopo 48 ore dal guasto. Faccio presente che da luglio si registra questo problema. L’assessore deve avere una concezione del tempo piuttosto dilatata, le sue 48 ore durano due mesi.Se dirotti i malati di una Asl sulle altre senza aumentare i turni e quindi il numero dei trattamenti giornalieri è evidente che si allungano le liste di attesa.
Fino ad oggi nessun turno aggiuntivo è stato previsto a Chieti e Teramo e posso facilmente indicare all’assessore il motivo: per far funzionare quelle macchine c’è bisogno di un personale specializzato che le conosce e quindi per aggiungere un turno bisogna pagare lo straordinario a chi già le fa funzionare durrante la giornata. Non dovrebbe essere un problema ma lo diventa se non lo si affronta.
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Invece di offendere chi segnala problemi e indica anche soluzioni l’assessore alla sanità si attivi come suo dovere.
P.S.: ALMENO IL DIRETTORE D’AMARIO NON PARLA DI STRUMENTALIZZAZIONI
Ieri il direttore generale della Asl risponde sul caso dei malati oncologici senza cure a Pescara a causa di un macchinario rotto da tempo. Dalla risposta piuttosto generica si evince che non si è finora occupato direttamente del caso. Segnalo al dott. D’Amario che quanto propongo a Chieti lo hanno fatto l’anno scorso. Il personale ha fatto lo straordinario quando non funzionava uno dei due acceleratori. Aggiunsero un turno senza problemi: basta pagare straordinari.
La situazione che si è determinata nella Asl di Pescara con il guasto all’apparecchiatura per la radioterapia e i disagi enormi che ha provocato ai malati oncologici rappresentano una vicenda vergognosa e avrebbero meritato un immediato intervento da parte della Regione.
Il renzismo in mano ai ras locali diventa roba da terzo mondo. Perso ogni freno inibitore D’Alfonso cerca di cancellare ruolo del Consiglio Regionale trasformandolo nel suo juke-box. Non era mai venuto in mente neanche ai post-fascisti. E lo chiamavano “meno peggio”.
Questa notte in Consiglio regionale Luciano D’Alfonso, con un sub-emendamento presentato dal fido Camillo D’Alessandro, ha cancellato ogni traccia di democrazia in Regione svuotando completamente il Consiglio regionale come luogo di confronto e scontro sui provvedimenti.
Non si pensi che la mia sia un’esagerazione polemica per attirare l’attenzione: davvero si tratta della norma più pericolosa mai approvata da una maggioranza in Consiglio Regionale.
Con un blitz – infatti siamo di fronte a un subemendamento non a un progetto di legge che ha seguito un iter di approfondimento in commissione – il subemendamento approvato modifica il Regolamento del Consiglio regionale determinando l’eutanasia.
Il Consiglio Regionale viene ridotto a juke-box del capo che inserendo una monetina farà suonare la sua canzone dopo aver dato ai consiglieri qualche minuto per esporre le loro posizioni.
Il Gruppo consiliare regionale del M5S fa quadrato e difende con un comunicato la scelta di votare insieme a PD e Forza Italia per l’inserimento di cervi e caprioli nel regolamento per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati e lo fa anche offendendo chi ha sollevato il caso. Ovviamente con argomentazioni identiche a quelle del consigliere PD Berardinetti M5S nega l’evidenza, e cioè che il regolamento costituisca il primo passo – e decisivo! – verso l’abbattimento di cervi e caprioli in Abruzzo.
L’assessore PD Pepe potrebbe fare il portavoce del M5s sulla questione visto che la posizione è la stessa.
Almeno Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, che hanno firmato emendamento insieme a Pd e M5S, hanno il pregio della sincerità e quando negli anni scorsi cercavano di far passare questa norma dichiaravano apertamente il loro obiettivo! [Anche se sotto la pressione dell’opinione pubblica anche l’allora assessore Mauro Febbo arrivò a ripetere la solita solfa che oggi ci propina M5S: «La Regione Abruzzo non intende assolutamente aprire la caccia ai caprioli ma sta lavorando, invece, su una proposta di regolamento sulla gestione degli ungulati»]
Il tono arrogante che usano verso “esponenti di forze politiche residuali abituati a fare opposizione a vita e sempre pronti a fare strumentalizzazione in cambio di un briciolo di visibilità” sembra la fotocopia di centinaia di attacchi che ho subito da parte degli esponenti della casta di centrodestra e centrosinistra nel corso di qualche decennio.
Non ci stupiamo più di nulla ma dà davvero la misura del senso delle istituzioni e della cultura della legalità che caratterizza la classe dirigente del PD che il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, già noto per le molteplici vicende giudiziarie, al termine di un convegno abbia portato a cena Romano Prodi e gli altri relatori presso un ristorante sul mare oggetto di una sentenza definitiva di condanna per abuso edilizio sul demanio marittimo. L’ho appreso stamattina sul blog di Lilli Mandara.
E’ davvero indicativo dello stile berlusconiano di Luciano D’Alfonso che per una cena istituzionale con l’ex-Presidente del Consiglio ed ex-Presidente della Commissione Europea scelga un abuso edilizio da lungo tempo in attesa di demolizione.