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GOD SAVE THE QUEEN AND THE FASCIST REGIME

fascist queen‘Nessuno a quel tempo poteva immaginarsi l’evoluzione degli eventi’ così la casa reale britannica ha giustificato la foto di gruppo di famiglia del 1933. La verità storica rimossa a volte riemerge anche attraverso le pagine di un giornale scandalistico. La belva nazista andò al potere circondata dalla simpatia e dal sostegno di tanta parte delle classi dirigenti capitalistiche europee e americane. Il discorso nazionalista, razzista e militarista di Hitler spazzava via il più forte movimento operaio d’Europa. I suoi proclami efferati preoccupavano lor signori assai meno della diffusione della rivoluzione comunista. D’Altronde Hitler si dichiarò sempre allievo della violenza e dei genocidi del colonialismo europeo. Dopotutto Hitler era nemico del socialismo, del comunismo e della democrazia. Quella foto ci ricorda che nel 1936 le potenze occidentali consentirono l’assassinio della Spagna repubblicana. E ci ricordano anche il motivo per cui milioni di democratici, socialisti e comunisti difendevano a spada tratta l’URSS e Stalin.
Ma soprattutto ci ricorda che capitalismo e democrazia non sono un binomio indissolubile e che spesso il primo come un apprendista stregone suscita mostri che poi sfuggono al controllo. Nel 1933 non si poteva prevedere che Hitler sarebbe diventato un nemico mortale per la Gran Bretagna ma era sicuro che lo fosse per i principi del liberalismo e per la democrazia. Hitler predicava odio razziale, antisemitismo, scioglieva sindacati e partiti, sterminava operai socialdemocratici e comunisti, perseguitava i migliori intellettuali d’Europa. Tutto questo evidentemente non suscitava orrore nella casa reale inglese.

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Se Toto compra il Centro emergenza democratica in Abruzzo

toto dalfonsoIl 15 luglio ho mandato questo comunicato agli organi d’informazione. 

La lettura del comunicato del Sindacato giornalisti abruzzesi e dell’Ordine dei Giornalisti non può che suscitare preoccupazione per la salvaguardia dell’indipendenza dell’informazione nella nostra Regione.
Da tempo circola la notizia della possibile cessione de Il Centro a cordate imprenditoriali abruzzesi e non.
Spero che non sia vero che per risolvere i problemi di anti-trust il Gruppo di De Benedetti intenda cedere la testata.
Sarebbe ancor più grave se ad acquistarla fosse qualche cordata della sanità privata o – ancor peggio! – società legate al gruppo Toto come si sente dire in giro.
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Lidia Menapace: tradimento e traduzione

284964_10150247628998264_3654914_nIl quotidiano Il Centro ricorda la mia battaglia per l’introduzione della doppia preferenza nella legge elettorale regionale. Allora praticamente tutti i partiti presenti in consiglio regionale si opposero apertamente o meno: Quote rosa inesistenti: “Regione Abruzzo maschilista” titola il giornale. Non è corretto parlare di “quote rosa” nel caso della proposta della doppia preferenza di genere ma nonostante l’imprecisione si evince chiaramente che la mancata approvazione della nostra proposta ha comportato l’elezione di un Consiglio monosessuato (2 donne e 29 maschietti). Rifondazione Comunista è stato il primo partito ad avanzare la proposta alla‪ Regione Abruzzo‬. Quando presentammo per la prima volta la proposta eravamo tra le prime regioni in Italia, non avendola approvata ora come scrive il Centro siamo fanalino di coda: “L’Abruzzo risulta essere il fanalino di coda in Italia – insieme alla Calabria – sul recepimento della direttiva nazionale sulla doppia preferenza di genere alle elezioni regionali”. Da due anni non siamo presenti in Consiglio a causa di una legge pensata per farci fuori innalzando lo sbarramento dal 3 al 4% per le liste non apparentate. Continuamente però si torna a discutere delle tante proposte che avevamo presentato. Poi dicono che siamo “il partito del NO”. 
Ritornando al tema delle “quote rosa” – che non c’entrano direttamente con la doppia preferenza – mi è tornata in mente una cosa che ripete sempre la compagna Lidia Menapace e che ripropongo all’attenzione. 

Pescara: annullato Trofeo Matteotti per distrazione politica 

matteottiL’annullamento del Trofeo Matteotti è davvero una brutta cosa. Dopo la Liberazione i cittadini pescaresi – che ricordo erano allora in maggioranza socialisti e comunisti come si evidenziò nel referendum monarchia-Repubblica e nelle elezioni amministrative – dedicarono al martire dell’antifascismo la principale gara sportiva della città. Il Trofeo Matteotti andò a prendere il posto di quella che era stata sotto il fascismo la Coppa Acerbo. Uno sport popolare come il ciclismo sostituì gli assi dell’automobilismo sul circuito pescarese. Dopo un lungo ventennio di dittatura durante il quale la memoria del sacrificio di Matteotti non poteva essere pubblicamente manifestata i cittadini vollero rendere omaggio all’eroe mai dimenticato. Il Trofeo Matteotti divenne un pezzo forte di identità popolare per Pescara e l’Abruzzo (la storia del Trofeo Matteotti). Continue reading Pescara: annullato Trofeo Matteotti per distrazione politica 

John Bellamy Foster: Natura

Marx-Green-Tree“Natura”, ha scritto Raymond Williams in Parole chiave, “è forse la parola più complessa nel linguaggio.”1 E’ derivato dal latino natura, come esemplificato dal grande poema didattico di Lucrezio De Rerum Natura (Sulla natura delle cose) dal primo secolo a.C. La parola “natura” ha tre primari significati interrelati: (1) le proprietà intrinseche o essenza delle cose o dei processi; (2) una forza intrinseca che dirige o determina il mondo; e (3) il mondo materiale o universo, l’oggetto delle nostre percezioni sensoriali, sia nella sua totalità e variamente intesa come includente o escludente Dio, lo spirito, la mente, gli esseri umani, la società, la storia, la cultura, ecc.

Nella sua Critique of Stammler, Max Weber suggerì che la difficoltà intrinseca della “natura” come concetto potrebbe essere attribuita al fatto che è stato spesso usato per riferirsi a “un complesso di certi tipi di oggetti” da cui “un altro complesso di oggetti” avendo “diverse proprietà” sono stati esclusi; tuttavia, gli oggetti su ciascun lato della biforcazione possono variare ampiamente, e potrebbero diventare solo apparente in un dato uso.2 Così, noi comunemente contrapponiamo l’umanità o la società alla natura, mentre, allo stesso tempo, riconosciamo che gli esseri umani sono essi stessi parte natura. Da questo problema sorgono distinzioni come “natura esterna” o “l’ambiente”. Altre volte, noi possiamo escludere solo mente/spirito dalla natura.

La scienza e l’arte sono due dei campi principali di indagine sulla natura, con ciascuno che opera secondo i propri principi distinti. Come Alfred North Whitehead ha osservato in The Concept of Nature, la scienza naturale raffigura la natura come l’intero campo delle cose, che sono oggetto di percezione sensoriale umana mediate da concetti della nostra comprensione (come lo spazio e il tempo).3 Di conseguenza, una delle due riviste scientifiche più prestigiose porta il nome di Nature (l’altra è Science). All’interno della tradizione romantica in arte (una diretta influenza sull’ambientalismo moderno), la natura è spesso percepita in conformità con le nozioni di “bellezza naturale” (l’allodola di Percy Bysshe Shelley e Lake District di William Wordsworth); tuttavia, la validità del concetto è spesso stata messa in discussione all’interno del campo dell’estetica.4 Continue reading John Bellamy Foster: Natura