Traduzione dell’articolo di Slavoj Zizek in uscita sulla London Review of Books, evidentemente scritto prima dell’annuncio della Merkel di voler accogliere i profughi siriani e non per questo meno attuale.Â
Il flusso di profughi provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente verso l’Europa occidentale ha provocato una serie di reazioni sorprendentemente simili a quelle che mostriamo nell’apprendere che abbiamo una malattia terminale, secondo lo schema descritto da Elisabeth Kübler-Ross nel suo classico studio On Death and Dying. In primo luogo c’è la negazione: ‘Non è così grave, limitiamoci a ignorarlo’ (non si sente più molto). Poi c’è la rabbia – come questo può accadere a me? – che esplode quando la negazione non è più plausibile: ‘I rifugiati sono una minaccia per il nostro stile di vita; Fondamentalisti islamici si nascondono in mezzo a loro; essi devono essere fermati’. C’è la contrattazione: ‘Ok, decidiamo in materia di quote; facciamogli avere campi profughi nei loro paesi’. C’è la depressione: ‘Siamo perduti, l’Europa si sta trasformando in Europastan!’ Quella che non abbiamo ancora visto è la quinta fase di Kübler-Ross, l’accettazione, che in questo caso comporterebbe l’elaborazione di un piano paneuropeo per occuparsi dei rifugiati. Continue reading L’inesistenza della Norvegia. Slavoj Žižek sulla crisi dei rifugiati