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#iovogliovedereilmare alla PechaKuchaNight

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Ho approfittato dell’invito alla PekaKuchaNight per presentare la nostra campagna #iovogliovedereilmare

Ne è venuto fuori un video montando le foto inviate o postate su fb dai cittadini che hanno aderito alla campagna.
Questo è il video #iovogliovedereilmare


 

Naturalmente si può fare di meglio ma credo che abbia la sua efficacia nell’evidenziare l’assurdità di un Piano Demaniale Regionale e di un “piano spiaggia” comunale che prevedono di aumentare ulteriormente i volumi sulla nostra spiaggia.
Credo sia utile farlo girare e condividerlo anche sui social, sempre con l’hashtag #iovogliovedereilmare
La nostra campagna ha ottenuto finora il risultato che in Consiglio Comunale il “piano spiaggia” non è ancora arrivato. Fortunatamente un buon numero di consiglieri condividono le nostre critiche al piano e l’attenzione che abbiamo suscitato nei media locali ha impedito che la cosa passasse alla chetichella come “atto dovuto”.
E’ bene però non abbassare la guardia e continuare a raccogliere adesioni e a sensibilizzare cittadinanza.
Chiediamo ai nostri amici e contatti di aderire inviando una mail a iovogliovedereilmare@gmail.com

Mussolini mieteva il grano, D’Alfonso tappa gli scarichi (video)

Mussolini e la" battaglia del grano"  PUBLIFOTO / OLYCOM
Mussolini e la” battaglia del grano”

Il Presidente della Giunta Regionale pensa di sopperire con iniziative spettacolari al drammatico ritardo con cui la Regione sta affrontando inquinamento fiumi e mare.

 
Nonostante gli slogan della campagna elettorale D’Alfonso non ha combinato nulla e nemmeno l’emergenza dell’estate scorsa ha determinato uno scatto.
 
Un governo regionale serio a settembre massimo ottobre avrebbe presentato un piano d’azione e un cronoprogramma di interventi a breve, medio e lungo periodo, anzi avrebbe dovuto predisporlo prima visto che ne aveva fatto un cavallo di battaglia elettorale.
 
Invece D’Alfonso ha dovuto attendere l’annuncio della manifestazione indetta dal Forum Acqua e dagli operatori economici per uscire dal torpore.
 
E lo fa con uno stile che la dice lunga sulla sua psicologia:  Mussolini mieteva il grano, D’Alfonso tappa gli scarichi!
 
Il tutto oltre che ridicolo è anche grottesco. Infatti la principale responsabilità della situazione ricade sul partito di D’Alfonso e la sua corte dei miracoli, quel “partito dell’acqua” degli amministratori PD e alleati che ha gestito per un quindicennio ACA e ATO con metodi clientelari, sperperi enormi, corruzione e che ha accumulato un enorme debito.

Borse lavoro per disabili psichici: non accontentiamoci di una vittoria

borse lavoroBORSE LAVORO DISABILI PSICHICI: BENE  RIFINANZIAMENTO, MA NON CAPIAMO RACCOMANDAZIONE DELLA REGIONE A NON AUMENTARE IL NUMERO DELLE PERSONE CHE NE USUFRUISCONO

La notizia che saranno rifinanziate per il 2016 le borse lavoro per i disabili psichici non può che riempire di gioia sapendo quale trauma stavano vivendo molti pazienti e le loro famiglie in queste settimane.

La protesta che abbiamo portato avanti insieme alle associazioni Carrozzine Determinate, Percorsi e alla CGIL ha conseguito il suo obiettivo immediato. Non possiamo che associarci alla soddisfazione espressa dal sempre combattivo Claudio Ferrante. Fa piacere quindi che l’assessore Paolucci abbia compreso il valore di questi percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale.

Proprio per questo troviamo che sia preoccupante la raccomandazione che il dirigente del settore programmazione socio-sanitaria e il direttore regionale indirizzano alla ASL di Pescara. Infatti nella nota inviata dopo aver rappresentato “assoluta necessità”, “forte valenza sanitaria”, di un servizio definito “essenziale” e che quindi bisogna continuare ad assicurarne l’erogazione, si aggiunge “possibilmente per un numero di pazienti non superiore a quelli attualmente in carico”.

Perché questa indicazione? Perché limitare numero? Se ci sono pazienti che attendono da anni di poter usufruire della borsa lavoro perché negare accesso? La spesa deve essere determinata da considerazioni sanitarie, cioè dai bisogni dei pazienti, generic levitra 10mg, non da logiche ragionieristiche che in ultima istanza determinano l’aumento della spesa invece che risparmi. Quanti pazienti finiscono dentro un circolo vizioso di ricoveri o per lunghissimi periodi dentro strutture protette con costi enormi perché non hanno avuto accesso a percorsi di riabilitazione e reinserimento? Quanto spreco comporta non offrire un’occasione di reinserimento sociale dopo un lungo percorso di cura in assai costose per le ASL strutture protette?  Continue reading Borse lavoro per disabili psichici: non accontentiamoci di una vittoria

Una poema per Bagnasco

summa Pastor Angelicus

Franco Summa – Pastor angelicus

Nota a Urlo 

 

Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo!
Il mondo è santo! L’anima è santa! La pelle è santa! Il naso è santo! La lingua e il cazzo e la mano e il buco del culo sono santi!
Tutto è santo! tutti sono santi! dappertutto è santo! tutti i giorni sono nell’eternità! Ognuno è un angelo!
Il pezzente è santo come il serafino! il pazzo è santo come tu mia anima sei santa!
La macchina da scrivere è santa la poesia è santa la voce è santa gli ascoltatori sono santi l’estasi è santa!
Santo Peter santo Allen santo Solomon santo Lucien santo Kerouac santo Huncke santo Burroughs santo Cassady santi gli sconosciuti mendicanti sodomiti e sofferenti santi gli orrendi angeli umani!
Santa mia madre nel manicomio! Santi i cazzi dei nonni del Kansas!
Santo il sassofono gemente! Santa l’apocalisse del bop! Santi gli hipsters di jazz & marijuana pace & streppa & tamburi!
Sante le solitudini dei grattacieli e delle strade! Sante le cafeterias piene di milioni! Santi i misteriosi fiumi di lacrime sotto le strade!
Santo il juggernaut senza compagni! Santo il vasto agnello della borghesia! Santi i pazzi pastori della ribellione! Chi capisce Los Angeles È Los Angeles!
Santa New York Santa San Francisco Sante Peoria e Seattle Santa Parigi Santa Tangeri Santa Mosca Santa Istanbul!
Santo tempo nell’eternità santa eternità nel tempo santi gli orologi nello spazio santa la quarta dimensione santa la quinta Internazionale santo l’Angelo in Moloch!
Santo il mare santo il deserto santa la ferrovia santa la locomotiva sante le visioni sante le allucinazioni santi i miracoli santa la pupilla santo l’abisso!
Santo perdono! pietà! carità! fede! Santi! Nostri! corpi! sofferenza! magnanimità!
Santa la soprannaturale ultrabrillante intelligente gentilezza dell’animo!

Berkeley 1955

Il 3 febbraio 1955 i poeti Allen Ginsberg e Peter Orlovsky celebrarono il proprio matrimonio gay ante-litteram alla presenza dell’amica Nanda Pivano.

Bertolt Brecht: Sulla critica di Stalin (1956)

bertolt-brechtForse potresti informare Sch. di alcune mie opinioni concernenti la critica di Stalin.

1. La fuga dalla barbarie del capitalismo può essa stessa avere ancora caratteristiche barbariche. Il primo periodo di governo proletario può avere caratteristiche disumane a causa del fatto che il proletariato, come Marx lo descrive, è tenuto in soggezione bestiale dalla borghesia. La rivoluzione scatena contemporaneamente meravigliose virtù e vizi anacronistici. La liberazione da questi vizi ha bisogno di più tempo rispetto alla rivoluzione. La seconda volta (in Cina) sarà già  piuttosto facile, e lo stesso vale per i paesi meno arretrati, dove l’accumulazione originaria del capitale è più avanzata.
2. Una delle gravi conseguenze dello Stalinismo è l’atrofia della dialettica. Senza la conoscenza della dialettica, tali transizioni come quella da Stalin come motore, a Stalin come freno non sono comprensibili. Né lo è la negazione del partito attraverso l’apparato statale. Né le trasformazioni di lotte tra diversi punti di vista in lotte per il potere. Né la trasformazione della tecnica di idealizzare e mitizzare un leader al fine di conquistare le vaste masse arretrate in un motivo per la distanza e la paralisi delle masse.
3. Gli storici devono lavorare sulla valutazione storica di Stalin. La liquidazione dello stalinismo può avere successo solo se il partito mobilita la saggezza delle masse su scala gigantesca. Questa si pone sulla strada diretta al comunismo.
4. Il (doloroso) passaggio dal culto di Stalin a una rinuncia della preghiera.

(…)Brecht aveva sempre avuto riserve private su Stalin, che non aveva mai espresso pubblicamente per il timore di indebolire la lotta contro il fascismo; come è avvenuto con molti comunisti, fece i conti con la scossa delle rivelazioni di Khrushev interpretando lo stalinismo come perversione non dialettica del marxismo. Questo atteggiamento è coerente con la sua posizione su questioni di estetica nel suo conflitto con la linea culturale SED.

Sch. è Albert Schreiner.

NOTA:

Ho tradotto questo testo dall’antologia Brecht On Art And Politics. Per contestualizzare storicamente l’atteggiamento verso Stalin e l’URSS dei comunisti degli anni ’30, ’40 e ’50 consiglio le illuminanti pagine di Eric Hobsbawm. Dà l’idea della posizione critica di Brecht verso lo stalinismo la poesia ‘La soluzione‘ che scrisse dopo la rivolta degli edili a Berlino nel 1953 ma fu pubblicata solo nel 1959. La morte per infarto nell’agosto del 1956 interruppe l’interlocuzione con altri militanti e intellettuali che proponevano la destalinizzazione della DDR e degli altri paesi del socialismo di stato. Nella piattaforma del gruppo di Wolfgang Harich si riferiva che “Nei nostri frequenti colloqui con lui abbiamo appreso l’amarezza e la delusione con cui guardava alle condizioni attuali della DDR” (citazione da Labor Notes, aprile 1957).  Stephen Parker, autore di   Stephen Parker, autore di  Bertolt Brecht: A Literary Life , ha studiato anche gli archivi riservati della DDR: “Ho maturato una visione molto diversa di Brecht nel dopoguerra, in contrasto con la presentazione di Brecht come autore classico socialista sviluppata dal governo della SED [Partito di Unità Socialista, il partito stalinista al potere nella Germania Est] dopo la sua morte”(…) “C’erano molti modi in cui Brecht era un eretico piuttosto che un seguace della dottrina del partito del realismo socialista. Penso che sia chiaro che nel 1938 Brecht aveva una visione molto diversa sui Processi di Mosca rispetto alla posizione che aveva assunto all’inizio del 1936. Era dell’opinione che lo stalinismo fosse diventato un fenomeno reazionario e che Stalin si stesse comportando più come un monarca che come il leader della rivoluzione marxista-leninista. Brecht non avrebbe mai reso pubbliche queste questioni perché sentiva che c’era una lealtà superiore, vale a dire, verso il primo stato socialista formato dalla rivoluzione dei lavoratori. Brecht non riusciva a vedere nessun’altra forza che gli avrebbe consentito un giorno di tornare nel suo paese dall’esilio se non l’Armata Rossa. Le azioni dell’Armata Rossa rimasero per lui un punto di riferimento molto importante fino al 1945, quindi non penso sia difficile vedere come Brecht abbia cercato di mantenere la sua lealtà al primo e unico stato socialista che poteva combattere il fascismo”.