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IN ABRUZZO NON SI SPARA A BAMBI: ACCOLTO RICORSO RIFONDAZIONE

capriolo-800IL COLLEGIO DELLE GARANZIE STATUTARIE BOCCIA DELIBERA DI CHIODI E FEBBO

I cervi e i caprioli abruzzesi sono salvi, mentre Chiodi e Febbo fanno la solita figuraccia. Il Collegio delle Garanzie Statutarie ha accolto il mio ricorso contro la delibera con cui la Giunta regionale apriva la strada alla caccia a cervi e caprioli in Abruzzo.

La delibera di giunta regionale n° 605, approvata il primo settembre 2012, e denominata “Indirizzi generali di gestione delle popolazioni di cinghiale e principi generali per la gestione delle popolazione di cervi e caprioli”, è stata dichiarata in contrasto con l’articolo 13 dello Statuto regionale.

Il parere del Collegio delle Garanzie Statutarie conferma tutti i rilievi che avevo avanzato rispetto al provvedimento.

Ringrazio i colleghi consiglieri dell’opposizione (Walter Caporale, Antonio Saia, Carlo Costantini, Cesare D’Alessandro, Lucrezio Paolini, Camillo Sulpizio, Paolo Palomba, Franco Caramanico, Gino Milano, Claudio Ruffini, Giovanni D’Amico) che hanno condiviso i motivi esposti nel ricorso e con le loro firme ne hanno reso possibile la presentazione ai sensi dello Statuto*.

Il Collegio delle Garanzie Statutarie ha accolto la nostra istanza e ha definito il provvedimento dell’esecutivo «una invasione da parte della giunta regionale delle funzioni statutariamente riservate al Consiglio regionale».

Come da noi sostenuto il Collegio ha riconosciuto la natura regolamentare del provvedimento che quindi non poteva essere approvato con delibera di Giunta nonché il contrasto con la legge regionale n.10/2004 che assegna al Consiglio Regionale “le funzioni amministrative di programmazione e di coordinamento ai fini della pianificazione faunistico-venatoria”.

All’assessore Febbo consigliamo di meditare sul noto proverbio: la superbia parte a cavallo e ritorna a piedi.

 Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC

* Possono presentare ricorso al Collegio delle Garanzie Statutarie un quinto dei consiglieri.

…………………………………………………………………

 

COMUNICATO STAMPA DEL 23 OTTOBRE 2012

Primo stop alla caccia a Cervo e Capriolo in Abruzzo.
Il WWF: ora Chiodi ritiri ufficialmente la Delibera.

Plauso all’azione del Consigliere Acerbo e degli altri 11 consiglieri di
opposizione che avevano sollevato il caso.
Febbo e i suoi dirigenti inanellano sconfitte su sconfitte sul fronte
venatorio.

Il WWF esprime piena soddisfazione per il parere del Collegio delle
Garanzie Statutarie della Regione Abruzzo che ha riconosciuto
l’invasione di campo esercitata dalla Giunta Regionale sulle prerogative
del Consiglio Regionale per quanto riguarda l’apertura alla caccia a
Cervo e Capriolo.

Da subito il WWF aveva segnalato le numerose incongruenze e le
gravissime illegittimità del regolamento approvato dalla Giunta
regionale, come, ad esempio, la possibilità per le province di
autorizzare l’ingresso dei cacciatori nelle aree protette per sparare.
Tale aspetto è contrario addirittura alla legge nazionale sui parchi
394/91.

Dichiara Dante Caserta, vicepresidente nazionale del WWF “In questi
pochi anni la Giunta Chiodi, l’Assessore Febbo e i dirigenti
dell’Assessorato Agricoltura hanno subito plurime bocciature da ogni
organismo di garanzia chiamato a verificare la legittimità dei loro atti
in materia di caccia. Prima il TAR, poi addirittura la Corte
Costituzionale, ora anche il Collegio delle Garanzie Statutarie della
stessa Regione Abruzzo sanciscono il fallimento di questa politica
venatoria. E’ possibile continuare in questo modo a gestire il
preziosissimo patrimonio naturalistico della regione? Chiediamo al
Presidente Chiodi di revocare immediatamente la Delibera contestata
poichè altrimenti la Regione Abruzzo rischia una nuova sconfitta davanti
al TAR a cui dovremo comunque ricorrere visto che il parere del
Collegio, seppur autorevole, non produce automaticamente l’annullamento
della delibera. E’ un appello che lanciamo anche per evitare ulteriore
sperpero di denaro pubblico, visto che un ricorso al TAR impegnebbe gli
uffici regionali e l’avvocatura che sono pagati dai contribuenti. E’ una
delibera palesemente illegittima ma, soprattutto, contraria alla
sensibilità della stragrande maggioranza dei cittadini abruzzesi e dei
turisti che vuole vedere nei nostri parchi e nel resto del territorio
animali liberi e non personaggi con un’arma a tracolla”.

 

Anche Sorgi indagato per Filò(senza)V.I.A.

Kazimir Malevic - Premonizione complessa

Kazimir Malevic - Premonizione complessa

Non mi stupisce la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del direttore Antonio Sorgi. Mi sembra un atto dovuto visto che in qualità di presidente del Comitato V.I.A. ha lasciato andare avanti i lavori persino dopo il pronunciamento dei periti della Procura. Invece di imporre la sospensione si è consentito a Michele Russo e alla GTM di andare avanti indisturbati. Una presa in giro inaccettabile che si è aggiunta alle responsabilità precedenti. Errare è umano, perseverare è diabolico.

Mercoledì scorso ho presentato un’interpellanza a Chiodi con cui ripercorro le tappe di questo scandalo e metto in evidenza i comportamenti a mio parere omissivi del Presidente della GTM e dello stesso direttore Sorgi chiedendo la rimozione dagli incarichi per entrambi.

Va anche chiarito il fatto che Sorgi ha comunicato alla commissione europea che lo “screening” VIA sul progetto era stato svolto, dichiarazione che avrebbe potuto fuorviare l’Unione Europea rispetto al giudizio sulla vicenda. Grazie al lavoro certosino del WWF  anche l’Europa (come si suol dire) ha ben compreso e ci ha dato ragione.

Siamo stati costretti a presentare esposti alla Procura della Repubblica dopo esserci scontrati con il muro di gomma degli asini del centrodestra pescarese e con la protervia di Michele Russo che ha sempre liquidato come irrilevanti le nostre argomentazioni.
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SIAMO SICURI DELL’ABRUZZO “VIRTUOSO”?

chiodiportaL’ABRUZZO “VIRTUOSO” E’ L’UNICA REGIONE CHE NON HA APPROVATO CONSUNTIVI

SI TAGLIANO SANITA’ E SOCIALE, MA AUMENTANO SPESE GIUNTA

CHIODI SPIEGHI PERCHE’

Capisco che Bruno Vespa abbia l’esigenza di mostrare che anche nel PDL c’è qualcuno presentabile nelle Regioni e che quindi amplifichi un dato parziale come quello sulle indennità ma evitiamo di esagerare nella beatificazione del Presidente Chiodi. Continue reading SIAMO SICURI DELL’ABRUZZO “VIRTUOSO”?

CHIODI CONTRO BAMBI: LA REGIONE VERDE APRE LA CACCIA A CERVI E CAPRIOLI

cerbiattoQuesta mattina ho presentato una richiesta di parere al Collegio delle Garanzie Statutarie sottoscritta da tutti i gruppi del centrosinistra (Rifondazione, PdCI, Verdi, IdV, SEL, PD) sulla delibera sulla conformità è all’articolo 13 dello Statuto, della deliberazione di giunta regionale n. 605, del 1 settembre 2011, ed il relativo Avviso “Indirizzi generali per la gestione delle popolazioni di cinghiale e principi generali per la gestione delle popolazioni di cervo e caprioli” già  approvati con delibera di G.R. n. 605 del 1/9/2011, pubblicato sul BURA n. 51 del 26.09.2012.

Nella richiesta di parere evidenziamo quelle che sono a nostro avviso palesi forzature dell’assessore Febbo e della Giunta regionale.

Comunque oltre al piano della legittimità c’è da sottolineare il contenuto discutibile del provvedimento della Giunta che di fatto apre la caccia anche a cervi e caprioli in quella che dovrebbe essere la Regione Verde dei Parchi.

Una scelta che ci appare folle considerata anche la valenza che questi animali hanno anche per quanto riguarda il turismo naturalistico.

Inoltre è altrettanto discutibile che si affidi alle Province di autorizzare l’ingresso dei cacciatori in aree protette riducendo il ruolo degli enti parco. Dulcis in fundo in una regione in cui si lamentano i danni all’agricoltura da parte del sovrappopolamento di cinghiali all’articolo 2 comma 3 sui piani di reintroduzione e ripopolamento si fa riferimento agli ungulati tout court, non escludendo, quindi, il Cinghiale (tra l’altro il provvedimento norma specificatamente la gestione delle popolazioni di Cinghiale) dimenticando che la Legge regionale 10/2004 recita espressamente “su tutto il territorio regionale è vietato immettere, qualunque ne sia la motivazione, il cinghiale (SusÂscrofa)”. Continue reading CHIODI CONTRO BAMBI: LA REGIONE VERDE APRE LA CACCIA A CERVI E CAPRIOLI

NON FIRMATE QUEL PERMESSO!

non aprite quella portaResoconto conferenza stampa on the road che abbiamo tenuto stamattina a Pescara in via Carducci

E’ ampiamente noto che un certo numero di privati ha presentato istanze al Comune di Pescara per ottenere le premialità di cui al cosiddetto “decreto sviluppo” (legge 70/2011). Se la Regione Abruzzo che avrebbe dovuto legiferare entro 60 giorni ci ha messo 1 anno e passa, il Comune di Pescara ha mostrato il massimo di inerzia tranne l’emanazione di una discutibile “direttiva dirigenziale” che sembra scritta dall’avvocato dei costruttori per quanto apre la strada a un’interpretazione della norma favorevole ai privati.
Le più note domande tra quelle pervenute sono probabilmente quella della società Pescara porto (Milia e Mammarella) e quella di D’Andrea in via Carducci. Entrambe ricadono dentro piani attuativi e per entrambe pare che il Comune stia per rilasciare i permessi.
Rifondazione Comunista ritiene che non sia un atto dovuto dire sì a quelle richieste e ritiene che ci sia stato un atteggiamento molto grave da parte dell’amministrazione comunale. Nel caso specifico di Via Carducci è evidente che il PDL sta facendo di tutto per assecondare e consentire aumenti di volumetria in deroga del PRG in una zona centralissima della città priva di parcheggi e standard. Senza il nostro stop in Consiglio Regionale nel Piano di Recupero di via Carducci sarebbe scattata il diritto di richiedere un aumento di volumetria del 60% senza realizzare parcheggi e altri standard! Fallito il tentativo di operare per via regionale rimane però in piedi la richiesta inoltrata sulla base del “decreto sviluppo” che consente premi di volumetria del 20% e deroghe ad altezze distanze del PRG. Continue reading NON FIRMATE QUEL PERMESSO!