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Tariq Ali ricorda Edoardo Galeano

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Eduardo Galeano: Bolivar con una penna

Quello che Bolivar ha cercato di realizzare con la spada, Galeano l’ha fatto con la sua penna. Ha cercato di unire il continente contro l’imperialismo USA. Ha parlato per le voci sotterranee del continente quando dittature militari spalleggiate dagli USA avevano schiacciato la democrazia in molte parti del Sud America; ha parlato per coloro che venivano torturati; ha parlato per gli indigeni schiacciati dalla duplice oppressione dell’Impero e degli oligarchi creoli.

Lui era ottimista o pessimista? Egli era entrambe le cose e spesso contemporaneamente, ma non ha mai perso la speranza. Che rimase forte tutta la sua vita. È visibile nelle sue opere liriche sulla storia sudamericana. Storia scritta come poesia. È lì nel suo giornalismo da La Marcha nell’Uruguay degli anni ’60 a La Jornada in Messico oggi. Non era mai dogmatico, sempre aperto a nuove idee.

Dopo la tirannia delle dittature si rese conto come molti altri che la strada armata era stata un disastro, che la Rivoluzione cubana non poteva essere imitata ciecamente. La nascita di nuovi movimenti sociali e le vittorie bolivariane erano una fonte di ispirazione e di preoccupazione. Non voleva vedere vecchi errori ripetuti. Ogni qualvolta ci siamo incontrati questo era forte in lui. Non siamo stati semplicemente sconfitti dal nemico, avrebbe insistito, ma anche in una certa misura da noi stessi.

Scriveva con una semplicità biblica, forte e politica con la storia come sua maestra.

Leggi Galeano è quello che mi sento di consigliare a ogni aspirante giovane giornalista radicale oggi. Non lo imitare. Impara da lui viagra uk.

testo originale: http://www.counterpunch.org/2015/04/14/galeano-bolivar-with-a-pen/

video intervista a Tariq Ali su Telesur:

we have a memory cut in pieces. And I write trying to recover our real memory, the memory of humankind, what I call the human rainbow, which is much more colorful and beautiful than the other one, the other rainbow. But the human rainbow had been mutilated by machismo, racism, militarism and a lot of other isms, who have been terribly killing our greatness, our possible greatness, our possible beauty.

Eduardo Galeano intervistato da Democracy Now (video)

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L’Aquila: L’ufficio legale della più grande opera pubblica del post-terremoto affidato a un condannato di Sanitopoli?

A volte ritornanoL’appalto per il rifacimento dei sottoservizi nel centro storico dell’Aquila – acquedotto, fognature, reti elettriche e telefoniche – è stato giustamente presentato al momento dell’affidamento come la più grande opera pubblica del post-sisma del 6 aprile 2009.

E’ stato affidato il primo lotto di 30 milioni a un’associazione temporanea d’impresa composta da tre aziende: Acmar, Edilfrair e Taddei. Per l’esecuzione dei lavori l’ATI ha costituito la società operativa ASSE CENTRALE S.c.a r.l.

La Gran Sasso Acqua Spa, società pubblica di gestione del servizio idrico integrato, è la stazione appaltante dell’opera.

Il primo lotto consiste nella realizzazione dello Smart Tunnel, un tunnel sotterraneo all’interno del quale passeranno i principali servizi della città, percorribile a piedi dai tecnici. Renderà possibile, in caso di guasti e/o di interventi di manutenzione sulle reti, è semplice individuare il problema ed intervenire. Tutte le notizie sul progetto sono reperibili su internet.

Tra le notizie che trovate sul sito c’è quella che la responsabilità dell’ufficio legale di questa opera è affidato all’avvocato Antonio Boschetti.

Se non si tratta di un caso di omonimia temiamo che sia lo stesso Antonio Boschetti già consigliere regionale della Margherita, Presidente della Commissione Sanità regionale e poi assessore della giunta Del Turco, condannato a 4 anni nel processo Sanitopoli.

In tal caso non possiamo che denunciare con fortissima indignazione che sulla ricostruzione continuano ad affollarsi ombre come del resto accade nella vita politica regionale.

Possibile che per seguire un appalto a L’Aquila si debba chiamare un avvocato di San Salvo, cioè di uno dei comuni abruzzesi più distanti dall’Aquila, per giunta condannato in primo grado? Continue reading L’Aquila: L’ufficio legale della più grande opera pubblica del post-terremoto affidato a un condannato di Sanitopoli?

La Regione Abruzzo cosa aspetta a nominare garante dei detenuti?

carcere.lancianojpgResoconto conferenza stampa di Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) e Vincenzo Di Nanna (associazione “Amnistia, Giustizia, Libertà“), Pescara, 9 aprile 2015

Il 2 agosto 2011 anche in Abruzzo è stata approvata la legge che prevede l’istituzione dell’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, però non si è ancora proceduto alla nomina. Sono passati quasi 4 anni dall’approvazione e ci sembra doveroso invitare il Consiglio regionale a procedere alla nomina.

La legge, proposta dall’allora consigliere regionale Maurizio Acerbo, fu approvata dopo molti anni di interventi da parte di Rifondazione Comunista e Radicali. Finalmente l’Abruzzo faceva un passo in avanti colmando una lacuna rispetto alle altre regioni italiane che da tempo avevano istituito questo importante ufficio (Piemonte, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto).

La situazione dell’Abruzzo è simile a quella della Regione Sicilia (non certo nota come esempio di buongoverno!) che ha approvato l’istituzione del garante dal 2005 ma non lo ha nominato. Continue reading La Regione Abruzzo cosa aspetta a nominare garante dei detenuti?

REGALONE BIPARTISAN AGLI AMICI “IMPRENDITORI”: LA REGIONE COMPRA LA CITY

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IL SALVATAGGIO

35 milioni di euro per comprare la nuova sede della Regione Abruzzo dai privati. Un’operazione di salvataggio per un’operazione immobiliare destinata al fallimento.
Nella società vertici di Ance (associazione costruttori) e Confindustria. Quelli che predicano la fine dell’assistenzialismo e del keynesismo
L’avevo detto in campagna elettorale: Chiodi e D’Alfonso potevano fare le primarie tra di loro visto che condividono la stessa visione della politica.
Infatti l’operazione immobiliarista partita con l’assessore Antonelli al Comune e Chiodi alla Regione si concretizza con D’Alfonso Presidente.
Un regalone a una cordata di imprenditori che è quanto mai discutibile.
I costruttori prima chiedono sempre più volumi da realizzare, poi non riuscendo a piazzarli sul tanto decantato mercato li rivendono alla Regione che li compra sborsando denaro pubblico. Io avevo proposto di fare un’operazione del genere ma per reperire in tempi brevi appartamenti da destinare a edilizia sociale, un piano sull’emergenza abitativa che però non è stato preso in considerazione da chi aveva mire più circoscritte.
Un’operazione di puro assistenzialismo soltanto che invece di aiutare i bisognosi si aiutano i ricchi.
Visto che c’è mezza associazione costruttori e pure Confindustria nell’operazione ora la smettano di piangere e fare le vittime visto che da sempre la politica cittadina e regionale è al loro servizio.
Si tratta di un’operazione urbanistica assai discutibile perché fondata sulla rinuncia a progettare lo spazio urbano da parte dei poteri pubblici e su un esborso di denaro che poteva essere evitato.
Ora ci manca solo che la Regione venda le aree ex-Cofa ai privati per fare speculazioni e che il ricavato venga destinato a pagare il regalone ai “costruttori”.
Chi ci perde non è solo il cittadino che paga le tasse ma anche la città. Continue reading REGALONE BIPARTISAN AGLI AMICI “IMPRENDITORI”: LA REGIONE COMPRA LA CITY

QUELLI CHE DICONO SI A OMBRINA E AL METANODOTTO SNAM: CHE RAZZA DI GENTE C’E’ NEL COMITATO VIA NAZIONALE?

no ombrina 2E’ davvero inquietante quanto emerge dall’interrogazione della nostra eurodeputata Eleonora Forenza (L’Altra Europa con Tsipras) e dall’interrogazione M5S al parlamento nazionale relativamente al comitato nazionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale.
Ci si aspetterebbe che a esaminare i progetti ci fossero fior di esperti e scienziati e invece si scoprono personaggi messi lì dalla politica che poco hanno a che fare con l’ambiente ma che hanno biografie poco rassicuranti.
Oltre ai personaggi segnalati nell’interrogazione presentata da Eleonora nei giorni scorsi a leggere l’articolo apparso oggi su Il Fatto quotidiano di personaggi ne emergono anche altri.
Un vero caravanserraglio:indagati per corruzione, sospettati di legami con la ndrangheta, pidduisti.
Quando ci raccontano che le grandi opere sono state sottoposte a tutte le verifiche ricordiamoci che razza di gente è questa. E di chi ce li ha messi.