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UNA PORCATA SUL MARE: UN MURO DI CEMENTO SULLA RIVIERA SUD

pp2cCome superare il PP2 e far vincere Al Consiglio di Stato i privati di PescaraPorto srl. In parlamento a Natale approvata alla chetichella una norma per far costruire sulla riviera sud nelle aree adiacenti all’ex-COFA

Tutti dicono che le aree del Piano Particolareggiato 2 sono preziose, uniche, strategiche per la città di Pescara.Ma un muro di cemento con appartamenti vista mare verrà realizzato sulla riviera sud accanto all’ex-Cofa grazie a un comma inserito alla chetichella nella legge di stabilità (dicembre 2014). Un comma che la società Pescaraporto srl ha potuto usare per cercare di ribaltare al Consiglio Di Stato la sentenza con cui il TAR di Pescara aveva annullato il permesso rilasciato dal Comune. Un altro ecomostro dopo la caserma della GdF sul mare. Chi ha presentato l’emendamento? Qualche traccia: la relatrice al Senato del provvedimento era la senatrice NCD, stesso gruppo di Azzolini, Federica Chiavaroli.
Ad approvare la norma è stata la maggioranza PD-NCD ‪#‎DivinaProvvidenza‬
L’interpretazione autentica è più berlusconiana del decreto che aveva fatto Berlusconi.
Noi eravamo riusciti a bloccare questo progetto dimostrando che contrastava con la norma nazionale, L’hanno modificata a posteriori. Alla chetichella.
Il Comune di Pescara lo sapeva ma non l’ha detto a nessuno. Che ruolo ha svolto D’Alfonso?

ANTEFATTO

Negli anni scorsi riuscimmo a scongiurare un’operazione edilizia sconsiderata della precedente amministrazione comunale che aveva autorizzato la costruzione di tre edifici dell’altezza di 21 metri da parte di privati sulla riviera sud, lato mare, nelle aree adiacenti all’ex-Cofa e nell’ambito del Piano particolareggiato 2.

Per legittimare l’operazione edilizia si era detto che sarebbe sorta una grande struttura turistico-ricettiva che avrebbe creato occupazione mentre in realtà i privati avevano già richiesto cambio di destinazione d’uso. Insomma il grande albergo era solo uno specchietto per le allodole. In realtà, comprensibilmente per loro, i privati vogliono realizzare appartamenti vista mare.

Ottennero dal Comune di Pescara un illegittimo permesso di costruire rilasciato sulla base di un’interpretazione assai fantasiosa del Decreto Sviluppo di Berlusconi e soprattutto della vergognosa legge regionale approvata dal centrodestra nella precedente legislatura sotto la dettatura dei “palazzinari” (scusate ma mi sembra il termine più appropriato a chi propone cose del genere).

La legge regionale regala sciaguratamente premi di volumetria dal 20% al 50%e e consente di derogare ai parametri fissati dai piani regolatori.

Purtroppo per loro a Pescara c’é anche chi non dorme e prova a difendere gli interessi collettivi da una politica che invece purtroppo è quasi sempre al servizio dei soliti noti.

Dimostrammo che Comune di Pescara e Regione Abruzzo erano andati oltre persino le contestatissime disposizioni di Berlusconi volte a deregolamentare l’attività edilizia perché comunque la legge nazionale prevedeva che quel tipo di deroghe e premialità si applicassero solo nel caso di singoli edifici.

Dimostrammo ampiamente che quel permesso era illegittimo e il Tar bocciò quell’autorizzazione con relativo progetto in quanto: “lo strumento urbanistico vigente nel Comune subordina l’edificazione all’approvazione di piani attuativi(…) per cui la pianificazione della zona non avrebbe potuto essere stravolta e snaturata in ragione della dichiarata applicazione del c.d. decreto sviluppo (…) tale premialità di volumetria aggiuntiva non può essere ottenuta in una zona nella quale l’edificazione è subordinata alla approvazione di un piano particolareggiato”.

Il TAR rilevava anche che l’intervento edilizio contrastava inoltre con il Piano particolareggiato non solo per quanto riguarda le volumetrie e la localizzazione degli edifici ma anche per il mancato rispetto della percentuale di aree di cessione prevista.

 

COSA SUCCEDE ALLA VIGILIA DEL NATALE 2014?

Nella legge 190/2014 (“legge di stabilità”) approvata dal parlamento il 23 dicembre 2014 viene inserito all’art.1 un comma 271 che appare scritto proprio per consentire ai privati di ottenere al Consiglio di Stato la rivincita e il via libera al loro mega-intervento edilizio:

271. Le previsioni e  le  agevolazioni  previste  dall’articolo  5,commi 9 e 14, del decreto-legge 13 maggio 2011,  n.  70,  convertito,con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n.106, si interpretano nel senso che le agevolazioni incentivanti previste  in  detta  norma prevalgono  sulle  normative  di  piano  regolatore  generale,  anche relative a piani particolareggiati o attuativi, fermi i limiti di cui all’articolo 5, comma 11, secondo periodo, del  citato  decreto-legge n. 70 del 2011. 

Difficile non pensare che la norma sia stata scritta per risolvere il caso pescarese (anche se può essere applicata nelle regioni, come Campania e Calabria, che hanno fatto leggi sciagurate in applicazione del “decreto sviluppo”  che sono state copiate dall’Abruzzo).

Insomma in parlamento è stata approvata un’interpretazione autentica della norma che potrebbe ribaltare il giudizio del TAR e infatti nella memoria presentata al Consiglio di Stato dalla Pescaraporto srl. si fa ovviamente notare “come il legislatore si sia fatto carico di fornire un’ulteriore specificazione della portata e della finalità della legge n.106/11, ribadendo che, dalla sua promulgazione, questa dovesse sempre prevalere sulle disposizioni contenute nelle differenti normative generali e particolari previste in ambito locale”. Per l’avvocato della Pescaraporto srl. l’interpretazione autentica natalizia ha una “portata chiarificatrice” che comporta “l’incensurabilità dell’operato dell’organo comunale con riguardo al rilascio del permesso di costruire”!

Ricordo che l’interpretazione autentica ha un effetto retroattivo e quindi il parlamento approvando quel comma non ha solo legiferato sul futuro ma è anche intervenuto nel contenzioso in atto. Credo che questo comma meriterebbe l’approfondimento di qualche costituzionalista ma non mi avventuro.

E’ paradossale che un partito – il PD – che aveva votato contro il “decreto sviluppo” di Berlusconi invece di abrogarlo lo abbia “interpretato” in una maniera ancor più a favore del più totale arbitrio dei palazzinari. L’interpretazione autentica del PD è più berlusconiana del decreto che aveva fatto Berlusconi.

E’ stupefacente che in parlamento passi una sveltina del genere che è peggio di un condono edilizio (almeno in quel caso si pagava qualcosa alla comunità).  Vien da chiedere: di chi era la manina che ha inserito questa “porcata”?

Di sicuro lo sa la relatrice al Senato della “legge di stabilità“ che guarda caso era la pescarese Federica Chiavaroli del NCD che fu anche la principale artefice con Sospiri e Pagano della pessima legge regionale in stile campano-calabrese. Chi conosce i lavori parlamentari sa che un emendamento non può sfuggire al vaglio del relatore del provvedimento e dunque come minimo la Chiavaroli ne era a conoscenza. Non escluderei che sia stato lei a presentarlo ma questo va verificato. Di sicuro la maggioranza PD-NCD l’ha approvato.

La Chiavaroli conosce benissimo la questione essendo stata in Consiglio regionale e comunale sostenitrice della Legge edilizia regionale che oltre a regalare premi di volumetria è stata fatta ad hoc per non consentire che ìl PP2 avesse un iter trasparente di approvazione in Consiglio Comunale. Impossibile che non si sia accorta della norma che ha votato e credo di poter dire che è facile immaginare che sia stata confezionata a Pescara dallo stesso legale dei costruttori che scrisse la legge regionale e che passava ore nel gruppo del PDL per assistere i consiglieri che dovevano fronteggiare miei argomenti.

Comunque siano andate le cose è che un progetto edilizio privato ha potuto giovarsi prima di una legge regionale del centrodestra e ora di una norma approvata in parlamento dal PD e dai suoi alleati. Se è comprensibile il sostegno della Chiavaroli e del NCD c’è da domandarsi come mai l’abbia approvata il PD. Forse converrà esaminare chi sarà beneficiato dalla norma approvata. E’ difficile non vedere una regia pescarese della sveltina romana.

HANNO TENUTO NASCOSTO TUTTO

Emerge l’ipocrisia della politica pescarese: sapendo che si trattava di una porcata nessun parlamentare, Chiavaroli compresa, ha avuto la faccia tosta di fare a Pescara un comunicato o una conferenza stampa per rivendicare questo capolavoro. Quelli che avrebbero dovuto essere contrari non se ne sono nemmeno accorti e i favorevoli si son ben guardati dal dire nulla. Troppo rischioso perché un allarme e uno scandalo avrebbe potuto portare il parlamento a cancellare la porcata. Quindi la consegna è stata quella del silenzio.

Il 16 giugno si è tenuta l’udienza al Consiglio di Stato e se non era per un ex-parlamentare e consigliere come me la cittadinanza non ne saprebbe nulla.

Ancora una volta, come accade da troppi anni, è sempre Rifondazione che deve intervenire a difesa di interessi collettivi quando sono in ballo gruppi di potere assai influenti soprattutto in campo urbanistico edilizio.

Stranamente su queste aree di cui si parla tantissimo da anni a nessuno è venuto in mente di dirci che era stata confezionata una norma ad hoc per la cementificazione selvaggia. Tutta Pescara ne parla – l’onnipresente presidente della Regione D’Alfonso ne ha fatto un cavallo di battaglia dell’area ex-Cofa – eppure nessun politico ha avvisato la cittadinanza.

Persino l’amministrazione comunale attuale non esce bene da questa vicenda: la Giunta comunale dovrebbe conoscere la cosa visto che la norma è citata nella delibera di costituzione in giudizio di fronte al Consiglio di Stato. E’ proprio lì che l’ho scoperta leggendo la relazione sull’albo pretorio on line alla delibera con cui la giunta Alessandrini si è costituita in giudizio davanti al Consiglio di Stato in difesa dei privati e non del proprio diritto di pianificare l’area, proprio come aveva fatto la Giunta Mascia. Possibile che nessuno in Giunta abbia letto la relazione a una delibera su un’area così strategica?

Basta andare sull’albo pretorio on line per trovare la delibera di giunta VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Numero 234 Del 21/04/2015. Nella relazione allegata c’è il chiaro riferimento al comma natalizio: “anche in considerazione della recente normativa di cui all’art. 1 comma 271 della L. 23 dicembre 2014 n. 290 si propone la costituzione del Comune di Pescara nel giudizio di appello R.G. 9277/2013 pendente dinanzi al Consiglio di Stato e la resistenza all’appello incidentale promosso dalla soc. Angela srl”. Dato che la delibera è dell’aprile 2015 e che udienza del Consiglio di Stato era ben lontana il Comune poteva/doveva informare cittadini e chiedere al PD in parlamento di abrogare quella porcheria. Per complicità o distrazione invece hanno lasciato correre, anzi ad esser precisi, si sono costituiti al Consiglio di Stato a difesa del permesso rilasciato durante l’amministrazione Mascia.

COSA CHIEDIAMO

Invito tutti i cittadini e le cittadine a esprimere la massima indignazione per quanto accaduto e a far circolare queste informazioni. Auspico che la politica ponga riparo anche perché la norma comunque non si applicherà solo a Pescara e gli effetti potrebbero essere devastanti.

  • Innanzitutto qualche parlamentare per bene dovrebbe farci sapere chi ha presentato l’emendamento, poi bisognerebbe immediatamente presentare una proposta di abrogazione.
  • La Regione Abruzzo dovrebbe a sua volta abrogare la legge e avrebbe il dovere di farlo perché sia Sel che il PD che oggi governano, votarono con me contro il provvedimento. Quindi coerenza vorrebbe che lo stesso venga immediatamente abrogato e che l’Abruzzo si doti di una legge decente come quelle di regioni come Marche o Puglia.

Per concludere: è incredibile che a scoprire la cosa e a renderla nota ai cittadini debba essere un ex-consigliere e ex-parlamentare di un partito che è fuori delle istituzioni. Perchè il PD e l”NCD non l’hanno resa nota?
Semplice: perché sanno che è una porcata.

AGGIORNAMENTO:

Il Centro ha dedicato dopo la mia conferenza stampa ampio spazio alla vicenda segnalando anche l’dentità (peraltro già nota) dei soci della Pescaraporto srl: Pescaraporto risulta intestata a due società minori: Viana, di cui sono azionisti i costruttori Andrea e Luca Mammarella e Uropa, di cui sono soci Ugo, Roberto e Paola Milia, figli dell’avvocato di D’Alfonso, Giuliano Milia.
http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2015/07/30/news/palazzi-e-uffici-accanto-all-ex-cofa-una-norma-sblocca-il-progetto-1.11861938

Ampio spazio ha dedicato anche il Messaggero intervistando il sindaco Alessandrini e la senatrici Federica Chiavaroli che hanno dichiarato di non saperne nulla.

Arresti L’Aquila; pensare che Cialente voleva Tancredi delegato alla ricostruzione!

LE_MAN1Ancora conferme della nostra battaglia per legalità
 
La notizia dei provvedimenti cautelari a L’Aquila nei confronti dell’esponente storico di Forza Italia Pierluigi Tancredi, di imprenditori e funzionari comunali merita una valutazione politica e un’indispensabile esercizio di memoria.
Ancora una volta emerge in Abruzzo il livello di inquinamento della politica e della pubblica amministrazione e la necessità della massima intransigenza sulla questione morale.
Emergenza e ricostruzione sono stati un terreno su cui le tradizionali reti politico-affaristiche locali e ogni sorta di cricca nazionale han messo gli occhi fin dall’inizio come tragicamente noto.
Non posso che ringraziare i nostri compagni aquilani per la battaglia portata avanti contro la scellerata iniziativa del sindaco Cialente che voleva nominare Tancredi delegato alla ricostruzione degli edifici pubblici, una scelta che c’è da domandarsi a quali ambienti volesse strizzare l’occhio.
Quella nomina fu ritirata grazie alla protesta corale del popolo della sinistra e dei comitati avvertito dai nostri sms che che divennero un tam tam. C’è da domandarsi: perché agli aquilani era chiarissimo chi era Tancredi e a Cialente no?
Si è confermato sacrosanto anche l’insistere da parte del nostro capogruppo Enrico Perilli, più volte oggetto degli strali del sindaco, per la rotazione degli incarichi dentro la macchina comunale.
Ricordo poi la nostra battaglia contro lo scandalo dei puntellamenti che ci portò a uscire dalla prima giunta Cialente con le dimissioni del nostro assessore Antonio Lattanzi che dimostrò che la diversità comunista non è solo cosa del passato.
Non possiamo che esprimere tutto il nostro apprezzamento per l’operato della magistratura a cui va tutto il nostro appoggio nel suo esercizio del controllo di legalità.
Maurizio Acerbo, segreteria nazionale PRC
P.S.: interessante dal punto di vista sociologico questa intercettazione

Mario Di Iorio: la città come ipertesto (1993)

Stamattina mi è arrivato un sms con la notizia purtroppo attesa della morte di Mario, un vecchio amico e un intellettuale di rara intelligenza e ironia. In anni e anni di passeggiate, convegni e chiacchierate Mario mi ha insegnato tante cose, raccontando storie e aneddoti o consigliando libri. Da tempo ci si vedeva e incrociava assai raramente ma ogni occasione era un vero piacere. Mario se ne va senza cerimonie avendo per una vita evitato come la peste il rischio di essere “palloso”. Voglio ricordarlo attraverso un suo intervento in un convegno a cui partecipammo insieme tanti anni fa*. Era il 1993. La sua fu una lectio magistralis che per me è stata davvero importantmario di iorioe.  Una lezione di stile che ho sempre tenuto presente nel corso degli anni. 

Il lettore di un ipertesto può scegliere il percorso, il plot, l’intreccio narrativo che vuole, che preferisce, addentrarsi in esso e farlo suo. La città è un ipertesto: dentro la città ognuno può scegliersi il percorso morale, il comportamento, il destino sociale che vuole, quale ruolo vuole ricoprire.

Ogni città racconta storie di persone e gruppi. Ognuno di noi può mettersi di fronte a queste storie di persone e gruppi. Ognuno di noi può mettersi di fronte a queste storie e decidere da che parte stare, cosa fare delle proprie possibilità, in che modo agire.

Mettere a nudo la città è indagare su chi opera bene e per il bene comune e chi per se stesso, su chi sta con la legalità e chi contro. Anche se i destini sembrano infiniti in realtà di fronte allo specchio sociale non lo sono: si può stare di qua o aldilà della linea che separa il giusto dall’ingiusto, il corretto dallo scorretto.

Forse ci sarà anche la crisi delle ideologie, ammettiamolo e ammettiamo anche che il valore che si dà a questa parola è solo negativo, anche se ciò non è vero, bene: se l’ideologia è morta, non è detto che anche lo stile debba esserlo.

Se lo stile personale, quello che ti definisce, che dà senso, coerenza e continuità all’immagine che di te ti sei costruito e che ami è vivo, deve esserlo per dirti chi sei, se sei uno che sta nel giusto o no, e per comunicarlo agli altri. Il tuo stile ti racconta agli altri non meno che a te stesso, ti identifica, rivela se sei un uomo o caporale, se sei un uomo di mondo o hai fatto il militare a Cuneo, per dirla con Totò. Continue reading Mario Di Iorio: la città come ipertesto (1993)

Garante detenuti: finalmente il bando della Regione Abruzzo, ce l’abbiamo quasi fatta

carcereIl Consiglio Regionale ha finalmente proceduto all’Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ai sensi dell’art. 6 della L.R. 28.08.2011 n. 35.
Il bando è stato pubblicato oggi sul BURA. 
In qualità di proponente della legge ringrazio il Presidente Di Pangrazio per aver mantenuto l’impegno assunto nelle scorse settimane durante la conferenza stampa con Marco Pannella a Teramo.
Nei mesi scorsi come Rifondazione Comunista, insieme ai Radicali e all’Associazione Amnistia Libertà Giustizia, abbiamo più volte sollecitato la Regione a dare attuazione alla legge e segnalato il ritardo ingiustificabile visto che bisognava procedere entro 90 giorni dall’insediamento del Consiglio. 

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Porto Pescara: ok ministero a progetto per attracco esterno navi benzinare

sealineStamattina l’amico Enzo di Salvatore che vigila sui siti del Ministero dell’Ambiente per avvistare gli “ufo” in arrivo sul nostro mare mi ha segnalato su facebook che il ministero dell’ambiente ha dato il suo ok al progetto di realizzazione di sealine e un campo boe per lo scarico di gasolio e nafta da navi al largo del porto di Pescara.

Il decreto è dell’11 giugno e lo si trova insieme a tutta la documentazione sul sito del Ministero.

Ricordo che anni fa denunciai l’irresponsabile superficialità con cui si è consentito  l’ingresso nel porto di Pescara di navi cariche di benzina che rifornivano e riforniscono i depositi di carburante che prima si trovavano nelle aree di via Andrea Doria (che a seguito di nostra battaglia sono state recuperate come demanio civico comunale ma che credo non siano state ancora bonificate dall’impresa che le ha inquinate dopo averle occupate abusivamente per decenni) e dal 1998 sono ubicati nella zona industriale.

Le navi cariche di benzina entrano, stazionano e scaricano nel nostro porto nel pieno centro della città, a pochi metri da Comune, Provincia, strade e abitazioni. Una cosa pericolosissima e contraria a tutte le indicazioni dei protocolli tra ministeri della marina mercantile a livello internazionale sottoscritti anche dall’Italia. Un eventuale incidente nel porto canale con esplosione avrebbe conseguenze disastrose, basta guardare qualche foto di incidenti verificatisi negli ultimi anni per rendersene conto. Se l’incidente si verifica su una banchina isolata di un porto industriale è una cosa, altra se le fiamme divampano nel cuore di una città. Dobbiamo essere contenti che non sia mai successo niente, ma la prevenzione e la sicurezza sono cose diverse dalla fortuna. Di questa cosa la città sembra non rendersene conto eppure si fanno persino esercitazioni.

Purtroppo la capitaneria di porto di Pescara ha sempre autorizzato questa operazione con la connivenza attiva e passiva degli enti locali e della politica comunale e regionale (quando un nuovo comandante appena arrivato a Pescara decise di revocare l’autorizzazione parlamentari abruzzesi corsero a Roma al Ministero e ottennero che l’attività riprendessero).

Dopo i miei articoli Sabatino Di Properzio annunciò che l’impresa avrebbe predisposto un progetto per effettuare le operazioni di scarico all’esterno del porto.

I problemi di insabbiamento del porto di Pescara hanno consigliato all’impresa un ulteriore impegno in tal senso e nel 2012 il progetto è stato presentato. Ora c’è l’ok del Ministero.

Maurizio Acerbo

P.S.: sarà bene esaminare la documentazione perché il comitato VIA nazionale ha ampiamente dimostrato la sua scarsa attendibilità. C’è da tutelare la già non esaltante qualità delle acque.

E già che ci siamo nei prossimi giorni torneremo a occuparci delle aree adiacenti al porto del PP2: a che punto è la bonifica dell’area degli ex-serbatoi che doveva fare Di Properzio? che manovre sono in corso nelle aree ex-Cofa e dintorni?