Mi fa piacere che la magistratura abbia deciso di accendere i riflettori sull’operazione edilizia di Pescaraporto. Temo che questo intervento sia tardivo e non in grado di accertare se vi siano state condotte di rilevanza penale in una vicenda che ha visto certamente un trattamento di favore da parte del Comune di Pescara e della politica.
Si tratta di uno scandalo alla luce del sole che Rifondazione Comunista ha più volte denunciato.
Ricordo che il permesso rilasciato dal Comune di Pescara ai tempi della giunta Mascia era palesemente illegittimo.
Che il TAR infatti annullò il permesso recependo i motivi sostenuti da Rifondazione Comunista e dalla proprietà dell’hotel Regent.
Se al momento dell’autorizzazione la politica si è potuta nascondere dietro al ruolo dei dirigente tecnico, poi è emersa chiaramente la sua responsabilità .
Infatti il Comune di Pescara prima con l’amministrazione Mascia, poi con quella Alessandrini si è costituita al Tar e al Consiglio di Stato a difesa del permesso rilasciato alla società dei Milia-Mammarella.
Una cosa gravissima perchè il sottoscritto e il Regent in realtà difendevano il diritto del comune a esercitare la propria potestà pianificatoria e dunque a non veder stravolto l’iter di un piano particolareggiato per cui sono stati spesi centinaia di migliaia di euro e che era nella fase delle osservazioni.
La cosa più grave è che poi di fronte alla sonora bocciatura da parte del TAR siano intervenuti il governo Renzi e il parlamento a sbloccare l’intervento e un permesso illegittimo destinato all’annullamento definitivo.
E’ davvero incredibile la spudoratezza con cui un presidente di Regione come Luciano D’Alfonso ci comunica di avere intenzione di privatizzare l’aeroporto d’Abruzzo e in particolare di star pensando alla nota impresa rispetto alla quale si  è autodefinito “damo di famiglia†per giustificare “regali†ricevuti.
Il 2 marzo 1919 veniva assassinata a Odessa l’agitatrice comunista francese Jeanne Labourbe. Aveva 42 anni. La sua biografia, come quella di migliaia di rivoluzionarie e rivoluzionari dell’800 e del ‘900, meriterebbe di essere celebrata con un film alla Reds e dà l’idea del coraggio e della passione che animarono il movimento operaio e socialista internazionale e in particolare la rivoluzione russa. Nata in una povera famiglia di contadini francesi, agli inizi del Novecento Jeanne dovette emigrare in Polonia, che allora era parte dell’impero russo, per fare la governante e l’istitutrice (insegnare il francese dava opportunità lavorative presso famiglie benestanti).  E lì che aderì al partito operaio socialdemocratico, fuorilegge e clandestino, durante la rivoluzione del 1905. Espulsa si trasferì in Russia dove non smise mai di partecipare all’attività rivoluzionaria. Partecipò alla rivoluzione bolscevica e si dedicò al proselitismo per la causa comunista all’interno della comunità francese mettendo la sua conoscenza della lingua al servizio della propaganda in patria e tra le truppe francesi inviate in Russia per contrastare la rivoluzione. A Mosca Jeanne divenne segretaria del “gruppo comunista francese” che si raccoglieva intorno alla comunista e femminista Inessa Armand (nota più per la storia d’amore con Lenin che per i meriti rivoluzionari) a cui si unirono comunisti francesi accorsi per sostenere la rivoluzione come Boris Souvarine, poi divenuto celebre autore antistalinista. Così ricordava Jeanne il sindacalista rivoluzionario Alfred Rosmer nel libro “A Mosca al tempo di Lenin”:
Jeanne Labourbe era un’antesignana. Nella sua laboriosa giovinezza aveva pascolato le greggi nel suo villaggio della Bourgogne, poi andò a servizio in città fino al giorno in cui la lettera di una compagna costituì l’occasione della sua partenza per la Russia. Stabilitasi presso una famiglia polacca, dovette svolgervi il pesante ruolo di istitutrice e di donna a mezzo servizio, che tuttavia le permise, mentre insegnava la lingua materna al suo allievo, di completare la propria educazione. Quando scoppiò la rivoluzione del 1905, il suo gran cuore, il suo coraggio virile [chissà perchè il coraggio deve essere virile!], la sua dedizione assoluta a tutte le cause giuste la spinsero nel movimento di liberazione. Ella vi si prodigò interamente, e l’abbiamo vista insieme a noi unicamente per il gruppo e per il comunismo. Sappiamo come è morta: fu brutalmente assassinata il 2 marzo 1919, di notte, ai margini di un sobborgo deserto di Odessa, da un gruppo di ufficiali francesi e russi guidati dal generale Borius. Continue reading “Si muore una volta sola”. Jeanne Labourbe, una rivoluzionaria francese nella Rivoluzione russa
Jerry Rubin diceva che “i giornali di destra sono i nostri migliori alleatiâ€. Non c’è dubbio. Se i media centrosinistri tendono a oscurare i comunisti da quando sono usciti dal parlamento a causa di leggi incostituzionali, quelli di destra ogni tanto non resistono e devono dar sfogo al loro stupore e alla loro voglia di irridere i nemici di sempre.
Il Giornale ci dedica un articolo che non posso non segnalare: Il proporzionale scongela i dinosauri comunisti. La sinistra radicale prova a tornare in Parlamento.  E’ vero che ci prende per i fondelli, cosa che fanno anche i quotidiani mainstream di area pseudo-progressista, però ai lettori “di sinistra†che leggono Repubblica o altri quotidiani difficilmente capita di leggere dichiarazioni di Paolo Ferrero. Anche il maccartismo, come il neoliberismo, in Italia è davvero bipartisan e i centrosinistri non li batte nessuno.
Come ha notato il mio amico Molecola:
“a parte la boutade sui dinosauri, l’articolo non e’ assolutamente denigratorio e addirittura parla sorprendentemente bene di Paolo Ferrero (anche se in un certo senso gli riconosce più che altro il cosiddetto “onore delle armiâ€, comunque in maniera molto rispettosa). decisamente meglio questo de l’Unità â€.
“trapela inoltre un certo stupore – e perfino una punta di ammirazione – da parte dell’articolista nel descrivere l’attuale tenore di vita di quello che tutto sommato sarebbe pur sempre un ex ministro della repubblica (la cosa peraltro e’ perfettamente comprensibile considerando l’attuale tenore di vita dei loro ex ministri). oppure semplicemente pensa che Ferrero e’ pazzo e per educazione non lo scriveâ€.
Ma poi darci dei “dinosauri†dobbiamo considerarlo offensivo?Â
Certo come sentenziava  Guy Debord in Panegirico: “Quando essere assolutamente moderni è diventata una legge speciale proclamata dal tiranno, ciò che l’onesto schiavo teme sopra ogni cosa è che lo si possa sospettare di essere passatistaâ€.
Ma si diventa comunisti perchè si rifiuta il ruolo di “onesti schiavi†per sè e per gli altri. O no?
“questo nome è popolarmente legato a un mondo lontanissimo nel passato – tant’è che il dinosauro è diventato l’antonomasia dell’estremamente vecchio, e perfino del retrivo†[da unaparolaalgiorno.it]
E’ da tempo che il neoliberismo ha impugnato la bandiera del “nuovo†e la usa come un randello. Il “grande balzo all’indietro†ce lo presentano da anni come “il nuovo che avanza†e al quale bisogna inevitabilmente adeguarsi. Un tempo era il contrario, le sinistre radicali comuniste e socialiste rappresentavano il progresso e quelli che difendevano i privilegi del capitale erano considerati e si autopercepivano come “conservatori. Sul tema sono state scritte intere biblioteche e non mi dilungo. certo che se le mode del momento sono la xenofobia e il razzismo, le mille varianti del neoliberismo o dell’integralismo religioso, c’è da andare fieri di non essere in sintonia con lo spirito del tempo. Anzi di andare in direzione ostinata e contraria. Meglio dinosauri che stronzi, direbbe un filosofo materialista.
A dire il vero i dinosauri non hanno mai popolato il mio immaginario come qualcosa di positivo. Non sono neanche andato al cinema a vedere Jurassik Park. Sarà perchè lessi da teen ager il celebre articolo di Robert Fripp dopo lo scioglimento dei King Crimson che profetizzava il punk come riappropriazione del rock dal basso:  “il mondo sta cambiando, Noi viviamo in un periodo di transizione tra il vecchio mondo e il nuovo. Il vecchio era caratterizzato da quello che un filosofo contemporaneo ha definito “la civiltà dei dinosauriâ€. Unità enormi, massicce, non molto intelligenti, proprio come i dinosauri. Un esempio in campo della politica, può essere una superpotenza come gli STATI UNITI. Oppure, nell’ambito musicale, un supergruppo rock, con decine di tecnici, tonnellate di materiale, milioni di dollari d’investimento. Tali unità , all’origine, sono nate per rispondere ad un bisogno reale. Poi si sono messe a fabbricare bisogni artificiali per prolungare la loro esistenza. In altri termini, sono divenute dei vampiri. Il nuovo mondo appartiene alle piccole unità mobili indipendenti ed intelligentiâ€.
Sulla scia di Fripp verrebbe da dire che dinosauri sono altri, per esempio quei grandi partiti della (ex-)sinistra che erano nati per “rispondere a un bisogno reale†ma che ora hanno come ragion d’essere solo la propria sopravvivenza come strutture di potere e si son trasformati da tempo in “vampiriâ€.  Noi al massimo siamo “piccole unità mobili indipendenti ed intelligentiâ€. Piccoli di sicuro, indipendenti al prezzo di tante diserzioni, intelligenti è da dimostrarlo.
In ogni epoca di restaurazione i comunisti sconfitti paiono una specie estinta e inoffensiva facile da prendersi in giro.  Non è certo questa la prima volta nella storia. Dinosauri anche perchè sotto sotto rimane sempre la paura di quella “bestia spaventosa†per chi sta in alto, come ci ricordavano Negri e Hardt in un libricino degli anni ’90. Quindi prendiamolo come un buon auspicio. E stiamo al gioco. Siamo piccoli, ma con una lunga storia e memoria. Piccoli dinosauri?
Come cantava Jonathan Richman “Well I’m a little dinosaurâ€â€¦
Certo a molti, di sicuro a quelli de Il Giornale, dobbiamo apparire dei tipi davvero strani.
Lo ammetto dunque sono un dinosauro e me ne vanto.
Finalmente da dicembre Regione Abruzzo e Trenitalia hanno dato attuazione alla norma che feci approvare nel 2012 che prevedeva il trasporto gratuito sui treni regionali delle biciclette al seguito dei viaggiatori. Presentai la proposta raccogliendo la sollecitazione del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano.
Ci sono voluti 5 anni ma alla fine la misura si è concretizzata ed è stata inserita nel contratto di servizio 2017 con Trenitalia (che ancora non si trova sul sito della Regione e di Trenitalia).
Purtroppo Regione e Trenitalia non hanno pubblicizzato tale opportunità e da dicembre 2016 a fine di gennaio solo in ventotto hanno usufruito del servizio, secondo i dati forniti non a caso dalla Fiab.
Ora è bene diffondere la notizia e verificare che il servizio funzioni davvero.
Si tratta di un’opportunità per favorire il cicloturismo ma anche per rendere più vivibili le nostre città .
Incentivare l’intermodalità e l’uso della bicicletta da parte di lavoratori e studenti nei percorsi casa-lavoro-studio fa bene alla salute di cittadine e cittadini e rende meno inquinata l’aria che respiriamo.
Essendo il cicloturismo un settore in fortissima espansione è importante valorizzare questa misura con la dovuta informazione e anche con il coordinamento con le altre regioni dell’Adriatico e il Lazio. Purtroppo in questi due anni e mezzo il presidente D’Alfonso si è tenuta stretta la delega al turismo senza combinare nulla e nonostante le bellezze naturalistiche e storiche della nostra Regione siamo in fondo alla classifica.