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Manifesti atei e politicanti locali

Manifesti UAAR: dichiarazioni assurde di D’Angelo e Carlo Pace
L’Unione atei, agnostici e razionalisti ha fatto affiggere a Pescara un manifesto recante le medesime parole che hanno suscitato polemiche a Genova: «La cattiva notizia e’ che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno».

Come prevedibile la cosa ha suscitato attenzione e il ceto politico locale non ha perso occasione per dichiarazioni francamente discutibili.

Si segnalano il sindaco vicario D’Angelo e l’ex-sindaco forzaitaliota Carlo Pace che si è superato con parole degne di Borghezio.

“Dopo questo ennesimo oltraggio a tutti i cattolici credenti i Pescaresi quando andranno alle urna si ricorderanno che questa amministrazione di atei ed agnostici ha concesso l’autorizzazione ad affiggere questi manifesti farneticanti!!! Svegliatevi prima che sia troppo tardi e la nostra Città venga invasa da anarchici, clandestini, ladri ecc. ecc.” 

 commento di attila (nickname di carlo Pace) su primadanoi.it

mi è sembrato indispensabile fare un comunicato che non entra nella millenaria disputa sull’esistenza di Dio, ma piuttosto sulla scarsa familiarità del ceto politico locale e nazionale con i principi di laicità

D’ANGELO: «MESSAGGIO DISTANTE DALLE IDEE DI QUESTA AMMINISTRAZIONE»

«La richiesta di affissione», spiega il vicesindaco Camillo D’Angelo, «è stata fatta in capo al soggetto gestore degli spazi per conto del Comune, soggetto che sulla concessione ha proceduto indipendentemente senza coinvolgere l’amministrazione nel relativo processo di decisione e al quale abbiamo inviato una nota, che si allega, per protestare circa la mancanza di informazione sul tema proposto».

 

 

comunicato stampa
 
Il Comune non può sindacare i manifesti
 
Non capisco perchè l’amministrazione abbia mandato una nota – secondo quanto dichiarato dal vicesindaco – per protestare nei confronti della società che gestisce il servizio di affissioni per conto del Comune.
Non capisco cosa avrebbe potuto fare il Comune se informato per tempo: avrebbero vietato l’affissione?
Quello di D’Angelo mi sembra un eccesso di zelo, tipico di questi tempi di scarsa adesione del ceto politico ai principi della laicità.
Ovviamente i manifesti possono piacere o meno e i cittadini, singoli o organizzati, possono giudicarli e confrontarsi in merito liberamente. Ma guai a pensare che chi amministra la cosa pubblica possa operare censure.
Quanto accaduto a Genova è grave, ma riguardava la scelta di una società di trasporto nella sua autonomia e non il servizio di pubblica affissione.
Sicuramente ora il centrodestra attaccherà demagogicamente il centrosinistra pescarese per aver autorizzato l’affissione di propaganda atea. In tal caso dimostrerà per l’ennesima volta che il basso e ridicolo livello raggiunto dalla politica è bipartisan.
In un paese liberale e democratico ognuno può stampare e affiggere manifesti che esprimano il proprio punto di vista, fatti salvi i divieti previsti dal legislatore per esempio riguardo all’incitamento all’odio razziale, ecc.
Credenti e atei hanno lo stesso diritto di esprimere i propri punti di vista.
Lo Stato, e in questo caso il Comune, non deve e fortunatamente non può sindacare il contenuto dei manifesti.
Altrimenti dovremmo davvero preoccuparci per le sorti della nostra democrazia, con i politicanti che decidono quali siano le opinioni consentite e quelle da mettere al bando.
Atei, agnostici e razionalisti in Iran o Arabia saudita non possono affiggere manifesti, per questo definiamo fondamentalisti quei regimi.
I politici di PD e PDL farebbero bene a tener conto di quanto consigliano i vescovi in tema di etica pubblica e di accoglienza dei migranti invece di cercare facili consensi assumendo posizioni e comportamenti che contrastano con i principi di laicità sanciti dalla nostra come da tutte le altre costituzioni europee.
 
Maurizio Acerbo

7 comments to Manifesti atei e politicanti locali

  • è giusto quello che ha affermato l’ex sindaco Carlo Pace, anche dj di radio città negli anni ’80.
    E’ ora che si riconosca da parte di voi atei e senza dio che per fortuna il Signore esiste, e vede tutto….
    Peccato che forse, Brunetta permettendo, sia un pò fannullone e non interviene….. per esempio a tagliare le mani intrise di sangue del teodem(ente) giorgdabliubusc che fa guerre preventive tranne poi ammettere l’errore (e qui il nostro beneamato ex dj non mi sembra sia intervenuto)
    ma più grave è l’affermazione del teodem vice sindaco che si permette di creare un ”passaggio” nella procedura amministrativa delle affissioni, come il nostro beneamato duce, ovvero la censura o, pegggio, la censurabilità, che per magnanima disponibilità verso il diverso si limita per ora (ma fino a quando?) solo ad “una nota, che si allega, per protestare circa la mancanza di informazione sul tema proposto». ora la domanda nasce spontanea: “Ma di quale informazione parla il vice sindaco? del fatto che il Comune non conoscesse il tema proposto, che è gravissimo in quanto sottende un diniego talebano alla pubblicazione, o peggio, della conoscenza del tema da parte della pubblica opinione, e dunque qui si erge, sempre il Comune, a tutore delle conoscenze da parte dei cittadini stabilendo su quale tema sia possibile diffondere informazioni e opinioni tramite la pubblica affissione. In entrambi i casi due scelte fasciste delle peggiori specie.
    UN SALUTO A TUTTI, IO CHE MI SENTO CRISTIANO MA NON CATTOLICO E CHE VORREI CHE GESU’ SI FACESSE SENTIRE UN PO’ DI PIU’

  • Si tratta soltanto di un caso di omonimia. Negli anni ’80 a Radio Città c’era effettivamente un Carlo Pace, ma non si trattava dell’ex-sindaco di Pescara.

  • […] il problema di Dio”. L’ex sindaco di Forza Italia, Carlo Pace, stando a quanto scritto sul blog di Maurizio Acerbo avrebbe invece affermato, sotto copertura di un nickname, che “dopo questo ennesimo oltraggio […]

  • cari UAAR il commento è incompleto. riprovate

  • in realtà l’ex sindaco non ha fatto il dj per RADIO CITTA’, perchè avevamo messo un Palitti per non farlo entrare in radio, ma ha fatto il sindaco (purtroppo) per la città….
    ma uno dei segnali che dio esiste, e dunque che lui, in fondo ma molto in fondo, ha ragione, è che dopo due mandati è successo, unico caso in tutta la galassia, che la città (e non solo la RADIO) li han mandati tutti a quel paese non rieleggendone nessuno…..e questo come lo chiamate se non miracolo del Signore? adesso lui che dal Signore ha avuto questo chiaro messaggio cerca la rivincita ma la città resisterà a questo tentativo e la RADIO ne darà ampio resoconto alla CITTA’….

  • Approfitto di questo Blog per ringraziare a nome di tutta l’ UAAR nazionale e in particolar modo del Circolo di Pescara l’amico Maurizio ed il suo partito!!
    E’ uno scandalo nello scandalo il fatto che praticamente TUTTE le altre aggruppazioni politiche abbiamo fatto coro unanime al ” linciaggio ” nei confronti dei non credenti.
    Qui vi allego il nostro comunicato stampa sulle esternazioni del Vice Sindaco:
    Pescara, Manifesti UAAR, ‘eccessivo ed inquietante che ci voglia il beneplacito per l’affissione’ COMUNICATO STAMPA Dopo le precisazioni del Vice Sindaco della citta’ ci sembra doveroso dare alcune delucidazioni. Come coordinatore del circolo UAAR (Unione degli Atei Agnostici e Razionalisti ndr) di Pescara, dopo la decisione di dare il via alla campagna manifesti, mi sono sentito in obbligo di sottomettere al competente Ufficio Affissioni, una bozza del manifesto in questione, decisione presa per eccesso di cautela, comprendendo che il messaggio poteva venir interpretato come una mera provocazione.Inviata la bozza abbiamo lasciato trascorrere una decina di giorni, poi abbiamo chiesto notizie al suddetto Ufficio, il quale ci ha assicurato che “non c’erano problemi “. Questa affermazione noi l’abbiamo presa come una “autorizzazione ” istituzionale in quanto supponevamo che la nostra bozza fosse stata vagliata da qualche autorità comunale…a quanto pare cosi non e’ stato. Spero, comunque, che questo fatto non impedisca la continuazione della campagna, anche perche’ mi sembra un po’ eccessivo, un po’ inquietante il fatto che ci sarebbe bisogno del beneplacito di qualche autorita’ per poter esporre pubblicamente le proprie idee, per poter godere di un diritto costituzionale. Puo’ darsi che il messaggio turbi qualche coscienza, ma questo turbamento non puo’ essere motivo per limitare le liberta’ fondamentali del cittadino, altrimenti dovremmo applicare questa regola ad ogni espressione di opinione e poiche’ si trovera’ sempre chi se ne sentira’ offeso o turbato…dovremmo dunque dire addio alla liberta’ di espressione.Roberto Anzellotti Coordinatore Circolo UAAR Pescara

  • […] inviata dalla passata giunta comunale targata PD ai responsabili del servizio in occasione della polemica sui manifesti dell’UAAR che ironizzavano sull’esistenza del […]

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