Community

Already a member?
Login using Facebook:
Powered by Sociable!

Archivi

Una Pedemontana da 400 milioni e addio alla ferrovia Pescara-Roma

pedemontanaFERROVIA PESCARA-ROMA DIMENTICATA

Non mi pare che ci sia molto da festeggiare per l’annunciato finanziamento Cipe della Pedemontana Marche – Abruzzo.

L’unica opera “strategica”, per uno stanziamento di ben 400 milioni di euro, che Berlusconi e Chiodi prevedono per l’Abruzzo è l’ennesima infrastruttura stradale che è facile prevedere avrà un impatto devastante su quel che resta del paesaggio e che si accompagnerà inevitabilmente a una nuova stagione di lottizzazioni e consumo di suolo lungo il percorso.

E’ incredibile che la Regione non abbia puntato i piedi nel rivendicare il potenziamento e l’ammodernamento della ferrovia Pescara-Roma il cui parziale finanziamento avevamo conquistato come parlamentari abruzzesi durante il governo di centrosinistra e che Berlusconi ha immediatamente cancellato.

Invece di puntare sulla mobilità sostenibile in Italia e in Abruzzo continuano a prevalere visioni preistoriche rispetto alle scelte degli altri paesi europei.

Invece di puntare su una ferrovia che si sta lasciando morire si continua a investire su cemento, tir e automobili e su un modello di sviluppo che divora il nostro territorio.

 Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

da Il Centro, VENERDÌ, 05 NOVEMBRE 2010

 Una Pedemontana da 400 milioni 

 La strada parallela della Ss16 al Cipe, aeroporto e porto di Ortona restano alla finestra 

 ANDREA MORI 

 ——————————————————————————–

 PESCARA. E’ il progetto della Pedemontana Marche-Abruzzo a imbocare per primo la dirittura d’arrivo nella corsa ai finanziamenti pubblici. La futura strada parallela alla Statale 16 è all’esame della prossima convocazione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica).

 Per la Pedemontana sono richiesti circa 400 milioni. Gli altri due progetti ritenuti strategici dalla giunta Chiodi e citati più volte dallo stesso governatore – l’allungamento della pista dell’aeroporto d’Abruzzo e i lavori di completamento del porto di Ortona – sono meno cari (rispettivamente 6,5 milioni e 96,5 milioni) e non fanno parte dell’allegato quadro governo-regioni: sono inseriti in un atto aggiuntivo e devono aspettare per sapere se e come possono essere finanziati.

 La priorità acquisita dalla Pedemontana si spiega con il fatto che il progetto è stato spostato dalla tabella 3 alla tabella 2 dell’intesa-quadro all’esame del Cipe. «Della tabella 2 fanno parte opere realizzabili entro il 2013», spiegano all’assessorato regionale ai Trasporti di Giandonato Morra. Il progetto esecutivo della strada Pedemontana è diviso in due tratti: quello nella provincia di Chieti, da Guardiagrele est all’innesto con la Val di Sangro-Fara San Martino, per 173 milioni di euro e quello Teramano, direzione sud, dalla Val Vomano fino ai confini della provincia di Pescara (180 milioni) e direzione nord, dalla svincolo Floriano alla Fondovalle Salinello Villa Marchetti per ulteriori 52 milioni.

 Da rilevare come nella tabella 2 figurano altri tre progetti per l’Abruzzo e che riguardano gli schemi idrici. Il primo interessa la piana del Fucino e prevede la realizzazione di vasche di accumulo e impianti irrigui per 99,5 milioni; il secondo «bussa» a 50 milioni di euro per il potenziamento dell’acquedotto del Ruzzo nel Teramano; il terzo prevede opere di completamento al sistema acquedottistico della Val Pescara per altri 5 milioni.

 L’aeroporto e il porto di Ortona restano per il momento alla finestra anche se all’assessorato ai Trasporti sottolineano come i progetti definitivi siano stati presentati regolarmente. «Si tratta di un iter procedurale diverso rispetto alla Pedemontana», ribadiscono, «per quel che riguarda i lavori all’aeroporto da Roma ci hanno detto che sarà a cura del ministero indicare la priorità all’Enac in modo da garantire con la massima urgenza la realizzazione dell’opera». Un discorso questo che dovrà passare comunque nella «strettoia» definita dallo stesso Enac (Ente nazionale aviazione civile), per il quale lo scalo abruzzese non rientra fra quelli strategici nazionali alla stregua di altri aeroporti come ad esempio Ancona.

…………………………………………………………………………. 

Dal recente dossier del WWF Abruzzo sul consumo di suolo:

L’Abruzzo è un territorio altamente frammentato dalla rete stradale. Infatti, contrariamente

alla mitologia della “scaristò di infgrastrutture stradali” troppo spesso sostenuta anche da

amministratori, l’Abruzzo è superdotato di infrastrutture stradali. L’Istituto Tagliacarne

nel 2006 ha stabilito che tutte e quattro le province italiane si posizionavano tra le

prime 27 province italiane per la dotazione di infrastrutture viarie (posto 100 l’indice

per l’Italia: Teramo 10° posto con 176,8 punti dell’indice, L’Aquila 17° con 144,3; Chieti 26°

con 131,4 e Pescara 27° con 130,7, tab.5 del rapporto Istituto Tagliacarne 2006).

La Regione Abruzzo, con Liguria a Valle d’Aosta, è la prima regione italiana per

infrastrutture stradali in quanto il 100% delle province ha un indice maggiore della media

italiana!

La Regione ha 6,6 metri di strade per ettaro (contro i 6,2 del Lazio e i 5,4 dell’Umbria) e

3,2 metri di strade per ettaro di area protetta (contro i 2 del Piemonte e i 3 della

Lombardia, APAT 2005). L’Abruzzo è anche una delle regioni con maggior densità di

autostrade (32,7 km ogni 1000 Kmq, ISTAT 2007). Questa dotazione stradale rende la

regione meno “selvaggia” di quello che si pensa comunemente.

Nel 2000 il WWF ha calcolato che all’interno delle nostra regione vi sono solo 11 aree

di 100 kmq non interessate da viabilità di medio e alto scorrimento e 40 senza centri

abitati (basti pensare che nella vicina regione Marche vi sono, rispettivamente, 12 e 41

aree e nell’Emilia Romagna addirittura 28 e 72).

Leave a Reply