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GRATTACIELI E PRG: RESOCONTO DAL FRONTE COMUNALE

25 aprile 2010OCCHI APERTI SUI CEMENTIFICATORI

Ieri si è discussa la delibera di indirizzi per una variante al PRG voluta dall’amministrazione di centrodestra di Pescara. Questo è un succinto resoconto. All’inizio dei lavori ho depositato più di cento emendamenti ostruzionistici al fine di favorire una disponibilità al confronto della maggioranza e per avere il tempo con una serie di interventi di far passare con pazienza gandhiana una serie di argomenti che altrimenti sarebbero sfuggiti alla gran parte dei consiglieri. Dopo aver ottenuto l’approvazione di una ventina di emendamenti che modificavano sostanzialmente i contenuti della delibera ho ritirato quelli ostruzionistici. Ma passiamo al dunque…

Credo di poter dire che siamo riusciti  a porre qualche elemento di buonsenso all’interno di una delibera di indirizzi per una variante al PRG che aveva contenuti tanto generici quanto pericolosi.

Nei successivi passaggi siamo disponibili al confronto, ma faremo ostruzionismo a oltranza su tutte le operazioni volte ad aumentare ulteriormente il carico urbanistico di una città soffocata dal cemento.

Cerco di riassumere i risultati ottenuti.

VARIANTE SPECIFICA PER GLI EDIFICI STORICI

Innanzitutto si è stabilito che per la salvaguardia degli edifici storici si procederà con una variante specifica che avrà un iter autonomo ed è stato allargato l’ambito delle tipologie da sottoporre a tutela.

Questo consentirà di non dover attendere l’elaborazione di una modifica più generale delle norme del PRG e si potrà concretizzare uno strumento di tutela previsto da un’ordine del giorno proposto dal sottoscritto e approvato dal Consiglio nel luglio scorso.

Resta l’amarezza di aver dovuto attendere quasi un anno per vedere una delibera di 4 righe che poteva essere portata in Consiglio nel giro di quindici giorni ( questo ritardo va colmato procedendo celermente alla redazione della variante di salvaguardia).

Ora bisogna martellare l’amministrazione affinchè si faccia in fretta.

GRATTACIELI ? EVITIAMO SUGGESTIONI

Non vorrei che sulla base della suggestione molto provinciale di imitare New York o Dubai si finisca di proseguire sulla strada della montesilvanizzazione della città (che abbiamo bloccato con la nostra variante del 2007). 

Prima di tutto va chiarito che Pescara non ha bisogno di nuove volumetrie edificabili che il dimensionamento del PRG è già sovradimensionato e abbondano i locali vuoti. 

I nostri emendamenti hanno fissato dei “paletti” negli indirizzi entro i quali verificare la possibilità di prevedere eventuali “verticalizzazioni”.

In sintesi abbiamo evitato che un aumento indiscriminato delle altezze consentite producesse la prroliferazione di mostri edilizi.

Innanzitutto dovrà essere obbligatorio un aumento delle aree di cessione e degli spazi liberi, perché il “grattacielo” dovrebbe  concentrare e ad assorbire in sé volumi già previsti dal PRG e i suoli così sottratti all’edificazione (il cosiddetto risparmio raggiunto) devono essere  vincolati. Ovviamente quindi niente aumenti degli indici di edificabilità.

Si dovrà tenere conto della differenti aree della città e valutare l’impatto paesaggistico, sulla vista e gli edifici circostanti.

La cosa più importante è che comunque non si potranno derogare le distanze previste dall’attuale PRG, anche se è echeggiata l’intenzione di manipolare la norma sulle B2 sulla base di una malintesa scarsa chiarezza. Per capirci si tratta della norma che prevede negli isolati del centro cittadino che l’altezza massima corrisponda alla media dell’altezza degli edifici del tratto di isolato su cui ricade l’intervento. E’ una norma che introducemmo per evitare che sorgessero palazzoni in mezzo a case a due o tre piani come accaduto in centro prima della nostra variante. La scusa per questa modifica sarebbe che il testo non è chiaro. In realtà non è così e comunque basterebbe un’interpretazione autentica da parte del Consiglio.

AREE AGRICOLE SALVAGUARDATE, PIANI DI RECUPERO IN PERICOLO

E’ stato puntualizzato che non si potranno aumentare gli indici sulle aree agricole ed è stata eliminata la previsione di cambiare la destinazione degli immobili F3 “attrezzature e servizi pubblici” evitando pericolose operazioni speculative. Rimane aperta l’intenzione di aumentare le volumetrie aggiuntive consentite in alcuni “piani di recupero”, ma spero che qualche approfondimento consigli una marcia indietro.

CONCLUSIONI PROVVISORIE

Credo di poter dire che la presenza di Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale abbia contribuito a ridislocare il dibattito rispetto alla solita gara a chi è più generoso nei confronti dei costruttori rimettendo al centro i bisogni dei cittadini. E, come sul regolamento dei programmi complessi, nel corso del dibattito si è prodotto uun orientamento comune del centrosinistra che non era affatto scontato in partenza.

Insomma mi sembra che il complesso degli emendamenti dell’opposizione (PRC, IdV, Pd) abbia posto dei “paletti” che rendono meno pericolosa la variante  al PRG proposta da Antonelli e soprattutto che la salvaguardia degli edifici storici non sia prigioniera di un contenitore su cui potremmo essere costretti a fare ostruzionismo a oltranza.

Ora attendiamo serenamente che dalle frasi generiche si passi a qualche elaborato concreto su cui confrontarsi.

La bussola di Rifondazione è quella di difendere il diritto dei cittadini a una città vivibile contrastando la tendenza a subordinare le scelte urbanistiche comunali a interessi ristretti e/o speculativi.

Ho preferito non tenere un atteggiamento di scontro frontale di fronte a una delibera generica e raffazzonata per favorire un confronto di merito su cui la stragrande maggioranza dei cittadini non può che essere d’accordo con noi.

NESSUNO ATTACCA APERTAMENTE LA “VARIANTE DELLE INVARIANTI”, MA…

Va detto che è già un risultato che nemmeno il centrodestra proponga apertamente di attaccare la nostra “variante delle invarianti” che solo pochi anni fa sembrava una stranezza estremista che abbiamo dovuto imporre con scontri durissimi nell’allora centrosinistra e dopo essere sopravvissuta ai ricorsi  ha sottratto alla cementificazione quel poco di aree verdi o agricole rimaste in città e a stoppare anche se non del tutto l’espansione edilizia. Molti lo dimenticano ma con la variante approvata nel 2007, per quello che è possibile in una città sfigurata da uno sviluppo edilizio selvaggio, abbiamo assicurato la salvaguardia delle residue aree verdi e dei capisaldi del sistema ambientale attraverso una sostanziale riduzione del consumo di territorio. La Variante ha  sottratto definitivamente all’edificazione 5 milioni e mezzo di mq., soprattutto in aree collinari;  ha destinato ulteriori 28 ettari (279 mila mq.)  a verde pubblico attrezzato, ugualmente sottratti all’edificazione; 55 ettari e mezzo in meno di superficie edificabile nel perimetro urbano (corrispondente a circa mezzo milione di mc. di edificato in meno); ha ridotto drasticamente  l’edificabilità di quei preziosissimi bacini di naturalità che sono le aree agricole.

La predisposizione di una variante al PRG vigente può diventare l’occasione per riaprire la strada alla cementificazione su quel poco di aree libere rimaste in città e quindi occorre vigilare. Per ora ci siamo riusciti rinviando al mittente il nuovo regolamento per i programmi complessi con 9 ore di ostruzionismo e mettendo un bel pò di “paletti” alla delibera di indirizzi.

Di positivo c’è che nella cittadinanza è sempre più forte la consapevolezza dei problemi ambientali e il desiderio di una città vivibile.

Maurizio Acerbo, consigliere comunale PRC

  consiglio la lettura di LA FAVOLETTA DEL GRATTACIELO CHE FA RISPARMIARE IL  SUOLO:  http://www.maurizioacerbo.it/blogs/?p=1033

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