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Smascherati FBI e NYPD: confessione sul letto di morte getta nuova luce sull’assassinio di Malcolm X

Fidel Castro con Malcolm X a Harlem

Lo abbiamo sempre saputo che dietro l’assassinio di Malcolm X c’era il governo degli Stati Uniti e in particolare l’Fbi di Hoover. Negli ultimi giorni è arrivata l’ennesima conferma. Malcolm X stava costruendo un progetto politico di unità degli afroamericani fortemente collegato con le lotte contro il colonialismo e l’imperialismo occidentale nel Terzo Mondo e una forte ispirazione anticapitalista e socialista. Come accadrà poi a Martin Luther King e alle Pantere Nere andava fermato. Un articolo dal sito della Montly review sulle nuove rivelazioni: 

Cinquantasei anni dopo l’assassinio di Malcolm X, nuovi dettagli dalla confessione sul letto di morte di un ex ufficiale del Dipartimento di Polizia di New York hanno ulteriormente coinvolto il NYPD e l’FBI nell’omicidio. Raymond Wood, l’ex funzionario del NYPD, ha chiesto che la lettera fosse pubblicizzata solo dopo la sua morte per timori di ritorsioni. Il cugino di Wood, Reggie Wood, ha letto il contenuto della lettera in una conferenza stampa tenutasi sabato a New York City. La famiglia di Malcolm X ha chiesto che le indagini sul suo omicidio vengano riaperte.

Malcolm X, un iconico rivoluzionario e combattente per la liberazione dei neri, è stato assassinato il 21 febbraio 1965, nella sala da ballo Audubon di Harlem. Tre uomini furono processati e condannati al carcere per il loro ruolo nell’omicidio, ma l’inchiesta ufficiale è sempre stata criticata per la sua incapacità di verificare il ruolo del governo.

La lettera di Wood afferma che il NYPD e l’FBI cospirarono per coprire i dettagli dell’omicidio di Malcolm X. “Ho partecipato ad azioni che col senno di poi sono state deplorevoli e dannose per il progresso del mio popolo nero. Le mie azioni per conto del dipartimento di polizia di New York City sono state compiute sotto costrizione e paura”, si legge nella lettera.

Inoltre, il comunicato stampa  spiega:

                     (…) il NYPD e l’FBI conspirarono to minare la legittimazione del movimento per i diritti civili e i suoi dirigenti.  Senza alcuna formazione, il lavoro di Wood era quello di infiltrarsi nelle organizzazioni per i diritti civili e incoraggiare i leader e i membri a commettere atti criminali. È stato anche incaricato di garantire che i dettagli della sicurezza di Malcolm X fossero arrestati giorni prima dell’assassinio, garantendo che Malcolm X non avesse la sicurezza alla porta dell’Audubon Ballroom, dove fu ucciso il 21 febbraio 1965.

Questa prova del coinvolgimento dell’FBI in collaborazione con i dipartimenti di polizia locali non è certo senza precedenti. Questo fa parte di un modello più ampio, che include il famigerato Counter-Intelligence Program, noto anche come COINTELPRO. COINTELPRO era stato fondato nel 1956 per prendere di mira il Partito Comunista e si sviluppò fino a concentrarsi particolarmente sulla distruzione del movimento di liberazione nero. L’FBI ha ottenuto questo risultato attraverso intercettazioni illegali, sorveglianza, molestie, diffusione di false voci e persino omicidi.

Questa rivelazione giunge in un momento importante, in particolare sulla scia della rinnovata coscienza pubblica sull’omicidio del leader delle Pantera Nere Fred Hampton, ucciso anche dall’FBI e dalla polizia di Chicago nel 1969. Si ritiene inoltre che l’FBI sia stato coinvolto nell’assassinio del dottor Martin Luther King Jr. nel 1968.

L’FBI ha una lunga storia di interruzione dei movimenti progressisti usando tutte le possibili tattiche subdole e illegali nel loro arsenale. Nonostante i suoi tentativi di riabilitare la sua immagine, questa istituzione continua ad essere una forza incredibilmente repressiva che protegge gli interessi del governo degli Stati Uniti contro tutti coloro che lottano per un mondo migliore e più giusto.

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