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LaCity come Pescaraporto srl: iniziative partite con centrodestra proseguono con Pd dalfonsiano

Abruzzo-Economia-2011-785x1024Non entro nelle valutazioni sull’inchiesta in corso perché siamo di fronte a degli avvisi di garanzia che nel nostro ordinamento sono un atto dovuto nel momento in cui a seguito di un’esposto si apre un fascicolo di indagine.

Avendo assunto da sempre una posizione assai critica verso l’operazione palazzi della Regione-LaCity mi limito a dire che bene ha fatto il M5S ha presentare un esposto per fare chiarezza.

Voglio fare delle considerazioni politiche sulle due più grandi operazioni edilizie in corso che vedono coinvolti ambienti molto influenti della città e della Regione e non solo nel campo economico.

Non si può non constatare che nella vicenda de LaCity come in quella della società Pescaraporto nel PP2 le operazioni partite con Mascia-Chiodi continuino con Alessandrini-D’Alfonso.

L’amministrazione comunale di centrodestra rilascia un permesso di costruire illegittimo alla Pescaraporto srl e poi si costituisce al TAR a sostegno dei privati invece di difendere il suo diritto a fare un piano particolareggiato.

Arriva il PD con i suoi satelliti e modifica in parlamento la norma sulla base della quale era stato annullato il permesso di costruire rilasciato dal centrodestra e si costituisce al Consiglio di Stato sempre a supporto della Pescaraporto srl viagra pas cher.

Lo stesso accade per l’operazione sede regionale-LaCity: centrodestra apparecchia il piatto per il salvataggio di una cordata di influenti operatori economici che altrimenti salterebbero in aria e D’Alfonso prosegue l’operazione.

E’ evidente che c’è una trasversalità degli interessi forti in città e una continuità del loro perseguimento che rende ridicolo lo scontro verbale che caratterizza i rapporti tra centrodestra e PD.

Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista

Per approfondimenti: operazione LaCity regalone bipartisan agli amici imprenditori

e Una porcata sul mare: come superare il PP2 e far vincere al Consiglio di Stato PescaraPorto srl

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da Il Centro:

Pescaraporto risulta intestata a due società minori: Viana, di cui sono azionisti i costruttori Andrea e Luca Mammarella e Uropa, di cui sono sociUgo, Roberto e Paola Milia, figli dell’avvocato di D’Alfonso, Giuliano Milia.

LACity: l’Iniziative immobiliare srl, la società dell’imprenditore Marco Sciarra, da poco guida pescarese dell’Ance, anche lui indagato per il reato di abuso edilizio con il titolare dell’impresa costruttrice, Giovanni Pagliarone della Imar (attualmente in concordato preventivo). Adesso, Sciarra è socio di maggioranza con il 34% delle azioni seguito, poi, da altri estranei all’indagine ed entrati in seguito: l’imprenditore Giuseppe Girolimetti con il 20% delle quote, il presidente del Pescara Calcio Daniele Sebastiani con il 12%, gli imprenditori Mauro Angelucci e Alessandro Acciavatti con il 10% e, gli imprenditori, Parnazzini e Paglione con il 7% ciascuno.

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