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ASL Chieti: programmaz​ione sale operatorie a favore delle cliniche private?

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Come si decidono le priorità nella sanità pubblica abruzzese?

Ho presentato un’interrogazione per segnalare gli strani indirizzi della direzione sanitaria della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti per la programmazione della sala operatoria.

A chi dare la precedenza negli interventi? Quali interventi mettere in coda allungando le liste di attesa?

Nell’interrogazione credo di aver spiegato come dietro un criterio apparentemente ” economico” si nasconde una regalia indiretta alla sanità privata.

Praticamente vietati o comunque in coda gli interventi più desiderati dalle strutture private alle quali inevitabilmente si rivolgono i cittadini.

INTERROGAZIONE

(Interventi chirurgici vietati alla ASL Lanciano-Vasto-Chieti)

Preso atto che

in data 7.11.2013, la Direzione sanitaria della Azienda ASL Lanciano-Vasto-Chieti ha inviato una circolare con prot. n. 67715U13-CH avente come oggetto: “Programmazione delle attività di Sala Operatoria”;

in tale circolare, dopo aver premesso che presso l’ospedale clinicizzato SS. Annunziata di Chieti esiste una ridotta disponibilità di sale operatorie rispetto al numero dei reparti chirurgici e alla elevata domanda assistenziale che ad esse afferisce, si invitano i chirurghi a rivedere la pianificazione degli interventi da effettuare secondo le seguenti priorità indicate:

Chirurgia oncologica;

Chirurgia di alta specializzazione/robotica;

Chirurgia in previsione di T.I.P.O. (ricovero post-operatorio in Rianimazione);

Interventi chirurgici con peso DRG maggiore di 1.2

mentre la prime tre priorità sono comprensibili, lo è meno la quarta;

Rilevato che,

nella sostanza, si invitano i chirurghi, fatta salve le prime 3 categorie, ad effettuare unicamente interventi che possano “rendere economicamente” alla ASL, cioè quelli con DRG uguale o maggiore di 1,2, ed ad evitare quelli che rendono poco ma che rappresentano la maggior parte delle malattie per cui i pazienti si rivolgono all’ospedale, cioè quelli con DRG uguale o inferiore a 1,2;

la circolare conclude ribadendo che: “….i pazienti già inclusi nei registri dei ricoveri programmati, non troveranno soluzione terapeutica presso il Blocco, non rispondendo ai predetti criteri.”;

Considerato che

il peso economico del DRG non deve minimamente entrare nella valutazione delle priorità per gli interventi e per qualsiasi assistenza sanitaria;

le priorità devono rispondere ai bisogni di salute delle persone e alla necessità quindi di abbattere le liste di attesa per quegli interventi in cui eventuali ritardi possono compromettere la prognosi del paziente;

tali indirizzi di programmazione della sala operatoria, oggettivamente, favoriscono i privati che, notoriamente, puntano sulla quantità di interventi a basso costo rispetto alla complessità degli interventi più onerosi, cioè al minimo investimento e al massimo rendimento;

si possono, pertanto, definire tali indirizzi come una regalia indiretta ai privati, visto che, in questo modo, costringono i cittadini a rivolgersi alle strutture private;

il sottoscritto, consigliere regionale, Maurizio Acerbo

interroga

il Presidente della Giunta Regionale, commissario ad acta

per sapere

  • se analoghi indirizzi siano stati adottati da altre strutture ospedaliere, nelle altre ASL regionali;
  • se intende intervenire per la revoca di tali indirizzi.

Maurizio Acerbo,  consigliere regionale Rifondazione Comunista

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