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Errore svendere ex- Ferrhotel. Perchè non farne una casa dello studente?

ferrhotel-pescaraIl Comune di Pescara ha inserito di nuovo l’ex-Ferrhotel tra gli immobili da vendere. Considero un grave errore svendere l’immobile di corso Vittorio Emanuele e invito il centrodestra comunale e regionale a una pausa di riflessione..

E’ noto che da anni vi sono mire speculative sull’immobile sito a ridosso dell’area di risulta che ne prevedono la demolizione e ricostruzione.
Da questo punto di vista ritengo auspicabile che l’edificio venga vincolato. La normativa prevede che prima della vendita il Comune debba richiedere alla Soprintendenza la verifica dell’interesse culturale. E’ vero che in passato la Soprintendenza a Pescara ha consentito il consumarsi di scempi vergognosi come l’abbattimento della stazione FF.SS. di Portanuova ma fortunatamente negli ultimi tempi si è dimostrata più vigile e meno complice (il merito va sicuramente a chi oggi ricopre tale importante incarico).

E’ bene comunque che chi vuole tutelare storia e memoria si attivi immediatamente per evitare che si ripetano altre vicende come quella della centrale del latte.

Tutela non significa ovviamente che l’immobile debba rimanere in abbandono, anzi.

Da tempo Rifondazione sostiene che quel fabbricato che ci ricorda il ruolo svolto dalla ferrovia e dai ferrovieri nella storia della città debba essere recuperato ad un uso pubblico.

Avanzo una proposta che la Giunta Mascia e quella Chiodi potrebbero rapidamente concretizzare: destinare l’ex-Ferrhotel a Casa dello studente.

Pescara è vergognosamente priva di una Casa dello Studente e il cantiere in via Benedetto Croce è fermo da anni per contenziosi.

La Regione Abruzzo potrebbe acquisire la struttura dal Comune e affidarne la gestione all’Azienda per il diritto allo studio (ADSU).

Come accade in tutta Europa durante l’estate e i periodi di festa potrebbe essere riconvertita in ostello o comunque struttura turistico-ricettiva low cost destinata a giovani e non solo come ce ne sono in qualsiasi città che si rispetti viagra 50 mg.

La Regione potrebbe acquistare la struttura oppure fare uno scambio col Comune (invece di vendere delle aree come quelle ex-Cofa “inspiegabilmente” alla Camera di Commercio non sarebbe stato meglio cederle al Comune per conseguire chiari obiettivi di interesse pubblico?).
Se proprio non si vuole acquisire basterebbe sottoscrivere un accordo col Comune e concordare un affitto.

Laddove ora c’è un vecchio palazzo vuoto tornerebbe a pulsare un pò di vitalità, cosa che farebbe assai bene a un centro città che ha perso tante funzioni di pregio e in cui cresce il degrado.

Quando eravamo in giunta con il centrosinistra avevo già proposto la destinazione a ostello. Tale indicazione fu recepita anche nella progettazione relativa all’area di risulta e l’amministrazione fece anche dei bandi rivolti a imprese interessate a recuperare lo stabile a fini turistico-ricettivi. Purtroppo nessuno rispose. La proposta di destinare l’immobile a casa dello studente ha il vantaggio di rendere possibile il recupero delle risorse necessarie al recupero dello stabile e alla sua gestione.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC

P,S.: Le case dello studente, secondo le norme sono realizzate e gestite dalle Aziende regionali per il diritto allo Studio Universitario. Debbono garantire secondo il dettato costituzionale agli studenti universitari più meritevoli, che studiano in località distanti dai paesi o città ove risiedono, la possibilità di ottenere un alloggio gratuito per uno o diversi anni accademici. L’ottenimento di questo diritto è subordinato a dei requisiti di reddito e numero dei componenti del nucleo familiare dello studente e distanza del proprio paese o città di residenza dalla città presso cui è ubicata l’Università. L’ente preso atto di questi tre parametri (reddito del nucleo familiare, componenti del nucleo familiare e distanza dal proprio paese dell’Università), in base alle domande che vengono inoltrate prima dell’inizio dell’anno accademico, stila una graduatoria provvisoria e sulla base dei posti disponiibli nella casa, ammette tali studenti ad alloggiare nelle varie stanze.Il fatto che Pescara non abbia una casa dello studente – eppure gli studenti pagano un sacco di soldi di tasse per il dirritto allo studio – non fa onore alla città. L’immobile dell’ex-Ferrhotel probabilmente non sarebbe sufficente a coprire tutte le necessità ma rappresenterebbe l’inizio di una politica per la residenzialità studentesca

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