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Ancora sulla strategia euro-abruzzese dell’incenerimento

Kazimir Malevic - Testa di contadinoLa nostra conferenza stampa su Waste to Energy ha suscitato le reazioni del PDL. Mi sembra giusto darne conto. Eccovi i link:  

Venturoni replica a Acerbo

Chiavaroli replica ad Acerbo sulla questione rifiuti

E ovviamente la mia replica:

A PENSAR MALE SI FA PECCATO…MA SPESSO CI SI AZZECCA!

Ringraziamo il capogruppo PDL Lanfranco Venturoni per le precisazioni fornite che correggono alcune imprecisioni senza inficiare la sostanza delle nostre dichiarazioni.

Non sapevamo che “esistono due società in Abruzzo chiamate Abruzzo Energia” e l’omonimia ci ha tratto in inganno.

Ci scusiamo con gli interessati per il fraintendimento.

Quanto al consigliere Ricardo Chiavaroli evidentemente è stato messo nel listino per fare l’avvocato difensore della Giunta e del PDL.

Devo complimentarmi con la sua ultima trovata che innova rispetto alla propaganda berlusconiana.

Il Cavaliere accusa i giudici di essere comunisti, Chiavaroli accusa i comunisti di fare i giudici.

Le dichiarazioni di Venturoni confermano quanto abbiamo sostenuto nella nostra conferenza stampa.

Primo, è evidente l’intenzione di realizzare un bioessiccatore a Teramo.

Il prodotto finale del processo di bioessiccazione è un bioessiccato stabilizzato che viene utilizzato come combustibile per inceneritori, cementifici o centrali termoelettriche.

In assenza di impianti per la valorizzazione energetica, il bioessiccato viene portato in discarica.

Secondo, la Ecodeco è citata nell’inchiesta Re Mida quale società che doveva fornire la tecnologia per la costruzione dello stesso.

A questo punto ci chiediamo, se non doveva essere costruito un inceneritore, quale sarebbe stato l’utilizzo finale del bioessiccato prodotto?

In una regione in cui la raccolta differenziata è al palo e raggiunge a stento il 30% su base regionale, in cui ci sono pochissimi impianti di compostaggio, in cui manca una vera filiera del separazione e del riciclo, in cui le discariche sono in esaurimento (almeno a detta della struttura regionale preposta), ci sembra quantomeno bizzarro e diseconomico accumulare anche “eco balle”.

Il nostro dossier dimostra chiaramente che la Giunta prima ha scelto la strada dell’incenerimento e poi cerca di costruire consenso attraverso workshop “di alto valore scientifico” finanziati attraverso un Interreg.

Non a caso la Regione Abruzzo ha scelto di partecipare a un Interreg che ha come scopo la “trasformazione dei rifiuti in energia” e non la riduzione, il riciclo e il riuso.

Un Interreg che serve proprio a legittimare una scelta politica facendola passare come una inevitabile e modernissima opportunità tecnica, scientifica, oggettiva.

Cosa non vera. Infatti i partner che l’Abruzzo si è scelto, vedi Cumbria, non sono certo all’avanguardia dal punto di vista ambientale e anzi al di sotto degli obiettivi fissati dalle direttive europee per quanto riguarda la raccolta differenziata.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC

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